Nato a Heinzendorf nel 1930.
BIO
Nasce il 28 ottobre 1930 a Heinzendorf. Muore a Colonia in Germania il 12 giugno 2002.
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Nato a Heinzendorf nel 1930.
Nasce il 28 ottobre 1930 a Heinzendorf. Muore a Colonia in Germania il 12 giugno 2002.
Nasce nel 1934 a Induno Olona, Italia.
Livio Marzot nasce a Induno Olona nel 1934.
La sua ricerca artistica è molto varia: dalla pittura di paesaggio molto gestuale della fine degli anni Cinquanta, passa a studi più oggettuali influenzati anche dalle ricerche della scena artistica di New York, ampiamente frequentata in occasione di alcuni viaggi e permanenze negli Stai Uniti. La sua amicizia con Salvatore Scarpitta e la frequentazione dell’entourage di Leo Castelli lo mette in contatto con la generazione della Pop Art e in seguito con i primi fermenti dell’arte Minimal, mantenendo a lungo i rapporti con Sol Lewitt. E' il momento di opere più geometriche e di una scultura che va oltre il rigore del modulo per concentrarsi sull'ondularità intesa come simbolo di energia, vita, espansione. Nascono, quindi, le sculture in ferro che vengono esposte alla Biennale di Venezia del 1968.
Dopo il 1968 comincia un periodo in cui la ricerca diviene completamente astratta, si svolge cioè solo attraverso lo studio delle potenzialità della linea curva e della sinusoide, rinunciando alla produzione materiale delle opere. I disegni-diagrammi degli inizi degli anni Settanta si riferiscono infatti alla scomposizione e ricomposizione dei dati numerici risultanti dall’analisi strutturale del concetto dell’ondularità inteso come energia dell’Universo.
Negli anni Ottanta la sua sensibilità verso la pittura torna ad essere una costante nel suo linguaggio espressivo.
Ricompaiono paesaggi, nature morte, ma soprattutto sensazioni di paesaggio, immagini trasformate attraverso la sua sensibilità pittorica.
Nato in Sardegna a La Maddalena. Trascorre la sua infanzia a Genova.
Nato in Sardegna a La Maddalena. Trascorre la sua infanzia a Genova.
Dal 1943 al 1947 ritorna a casa per poi spostarsi a Roma. Quegli anni di solitudine trascorsi in Sardegna hanno lasciato dei segni indelebili nella sua memoria visiva.
Dopo gli anni burrascosi del liceo, orienta i suoi studi verso la scenografia presso l'Accademia di Belle Arti. In quei primi anni, i suoi interessi sono principalmente teatro e cinema. In 'Accademia, grazie anche agli insegnamenti di Toti Scialoja, si innamora della pittura americana contemporanea. La sua tesi finale, infatti, è su Jackson Pollock.Riesce a dedicarsi davvero alla pittura solo dopo il servizio militare obbligatorio e, consapevole delle sue doti manuali, intraprende un lungo apprendistato pratico.
Dato che in questo momento l'unica possibilità di vedere l'arte contemporanea in Italia è alla Biennale di Venezia, Battaglia inizia a viaggiare: Kassel, Parigi, Londra. "Per comprendere appieno, è necessario vedere la destrezza e la dimensione degli originali: è fuorviante limitarsi esclusivamente alla riproduzione".
Nel 1962, vive per sei mesi a Parigi, grazie ad una borsa di studio in pittura.
Nel 1964 inizia ad esporre a Roma, sempre consapevole del fatto che la sua pittura non è ancora individuale e autonoma. Una tappa fondamentale nella carriera artistica di Battaglia coincide con la mostra personale al Salone Annunciata del 1966, curata da Carlo Grossetti che ha avuto il coraggio di esporre nella sua galleria d'avanguardia, un artista ancora fuori moda.
Nel 1967 Battaglia si trasferisce per sei mesi a New York, lavorando in uno studio a Canal Street e stringendo amicizia con Reinhart, Motherwell e, in particolare, Mark Rothko. A suo tempo, Rothko era stato suo ospite a Roma per due mesi, nel 1965. Questo è il momento in cui scopre i suoi veri interessi: l'ambiguità e l'illusione del mondo tangibile, e li chiarisce lavorando ad una serie di quadri in cui esplora e sfrutta, per quanto possibile, queste idee. I risultati sono Misterioso, Vertiginoso, Visionario: opere che esaminano il volume in relazione ai grattacieli, concentrandosi sul gioco di riflessione sulle pareti di cristallo degli edifici.
Nel 1970, viene invitato alla Biennale di Venezia con uno spazio individuale in cui espone per la prima volta il tema delle maree. L'ambiguità, l'illusione e la magia del paesaggio marino coincidono con il suo amore sconfinato per il mare. Dal 1970 partecipa a tutte le mostre più importanti, sia in Italia che in Europa, della "nuova pittura" o "Pittura Analitica". Nel 1974 ha una retrospettiva a Venezia, a Palazzo Grassi, e poi a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti e nel 1978 presso la Kunsthalle di Düsseldorf. Partecipa a diverse mostre d'arte contemporanea italiana tra cui Dipinti selezionati e sculture, la mostra inaugurale del Museo Hirshhorn di Washington del 1974.
In Italia, espone nei musei di Roma, Milano, Torino e molti altri: nel 1980 è invitato, ancora una volta con una sala personale alla Biennale di Venezia.
Dal 1980 si isola sempre più e inizia a dipingere con tempera all'uovo, dividendo il suo tempo tra Roma, New York e La Maddalena, dove ora dipinge in totale solitudine. Nella sua ricerca artistica la struttura nascosta del paesaggio tende ad assomigliare sempre di più all'aspetto del mondo visibile, non imitandolo, ma cercando di creare una "immagine in parallelo."
Carlo Battaglia muore la mattina del 17 gennaio 2005.
Nasce a Viterbo nel 1966. Vive e lavora a Milano.
MOSTRE PERSONALI
2009
Codice Spaziale, Galleria Grossetti Arte Contemporanea, Milano.
Codice Spaziale, Velan Centro Arte Contemporanea, Torino.
2008
Galleria Bruna Soletti, Milano, a cura di Giorgio Verzotti.
Interrelazioni nello spazio, Castello di Rivara (TO), a cura di Franz Paludetto.
Spazio Permeabile, Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (MI), a cura di Luigi Cavadini.
Trasformazione dello spazio, Galleria Teknè, Potenza, a cura di Silvia Pegoraro.
2007
Event Horizon, Swing Space LMCC, New York, a cura della LMCC.
Interazioni-strutturaspazioluce, C.Bernardini-B.DePonti, Galleria Milly Pozzi, Como, a cura di Luciano Caramel.
2006
Light Sculptures, Galleria Milly Pozzi, Como, a cura di Luciano Caramel.
2005
Luminosistemi, Galleria Les Chances De L’Art, Bolzano, a cura di Nadja Perilli.
Galleria Il Sole Arte Contemporanea, Roma, a cura di Enrico Crispolti, Alessio Verzenassi.
Catalizzatori di Luce, Velan Centro Arte Contemporanea, Torino.
2004
Espaço permeável 2004, Museo Passo Imperiale, Rio De Janeiro.
Stati di illuminazione, Galleria Milano, Milano, a cura di Marco Meneguzzo.
Stati di illuminazione, Galleria Bruna Soletti, Milano, a cura di Marco Meneguzzo.
Linea di Luce, Galleria Spazia, Bologna.
2003
Sistema di Luce, Galleria del Naviglio, Milano, a cura di Rachele Ferrario, Nadja Perilli.
Sistema di Luce, Galleria Spaziotemporaneo, Milano, a cura di Rachele Ferrario, Nadja Perilli.
Spazi Permeabili, Spazio Como, Como.
2002
Permeable Space, Sculpture Space, White Room, Utica, New York.
2001
Spazio Permeabile, Galleria Fioretto Arte Contemporanea, Padova, a cura di Achille Perilli.
Divisione dell’Unità Visiva, Museo D’Arte Contemporanea, “Su Logu De S’Iscultura”, Ex Mercato Civico, Tortolì (NU).
2000
L’Ambigua luce dell’arte, Galleria L'Isola, Trento, a cura di E. Giovagnoni.
1999
La luce come materia dei sensi invisibili, Galleria Spaziotemporaneo, Milano, a cura di Claudio Cerritelli.
Light, Galeria Arsenal, Bialystok, a cura di Magdalena Godlewska - Siwerska, Alexandra Petrova.
Divisione dell’Unità Visiva, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università “La Sapienza”, Roma, a cura di Nadja Perilli.
1998
Divisione dell’Unità Visiva, Musis, Museo della Scienza e dell’Informazione Scientifica, Università “La Sapienza”, Roma, a cura di Enrica Torelli Landini, Nadja Perilli.
Accordi di Luce, Galleria Nazionale della Pilotta, Parma, a cura di Vittoria Biasi.
Divisione dell’Unità Visiva, Crossing, Portogruaro, a cura di Enzo Santese.
1997
Sdoppiamento di un romboide, Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, L’Aquila, a cura di Enrica Torelli Landini.
Divisione dell’Unità Visiva, Palazzo Pallavicino, Galleria Alphacentauri, Parma, a cura di Vittoria Biasi.
1991
Galleria Miralli – Palazzo Chigi, Viterbo, a cura di Simonetta Lux.
Galleria Arte S.Lorenzo, Roma.
INSTALLAZIONI AMBIENTALI PUBBLICHE
2009
Codice Spaziale, Piazza S.Stefano, ArteFiera ArtFirst 2009, Bologna.
Open Mind(s) – Codice Spaziale, opera permanente, Villa del Grumello, Como, a cura di Giorgio Verzotti.
Twister - Codice Spaziale, opera permanente, MAM – Museo Arte Moderna e Contemporanea, Gazoldo degli Ippoliti (MN).
2008
Permeable Space, Ciudad De Las Artes Y Las Ciencias, Valencia.
Light Waves, opera permanente, Aereoporto del Salento, Brindisi.
Catalizzatori di Luce, Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (Mi).
Spaesamenti, Via del Forno, Castelbasso (TE).
2003
Linea di luce, Semestre di Presidenza Italiana nell’UE, Piazza del Campidoglio, Roma, a cura di Vittoria Biasi.
2002
Spazio Permeabile, opera permanente, Viale dei Platani, Castellanza (Varese).
2001
Spazio Permeabile, Fundaciòn Valparaìso, Mojàcar, Almerìa.
Luci di Ancona, C.Bernardini, P.Mussini, Pepimorgia, Studio Azzurro, Piazza Cavour, Ancona, a cura di Cristiana Colli.
2000
Accordi di Luce, C. Bernardini, A. Biasi, M.Bowditch, via Fiume-Palazzo della Ragione, Padova, a cura di Vittoria Biasi.
1999
Spazio Permeabile, Torre del Museo Civico, Reggio Emilia, a cura di Cristiana Colli.
Spazio Permeabile, Chiostridi S.Domenico, Reggio Emilia, a cura di Cristiana Colli.
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
2009
13th annual D.U.M.B.O. Art Under the Bridge, New York, a cura del Dumbo Arts Center.
The Group Show, GAM - Civica Galleria d’Arte Moderna, Gallarate (VA), a cura della Rete regionale dei Musei della Lombardia.
Corpo, Automi, Robot. Tra arte, scienza e tecnologia, Museo d'Arte Villa Ciani, Lugano, a cura di Bruno Corà e Pietro Bellasi.
Primavere del Bianco, Art & Culture Centre, Bangkok, a cura di Vittoria Biasi.
Cromofobie, Ex Aurum, Pescara, a cura di Silvia Pegoraro.
Incontri di percorso, Galleria Miralli – Palazzo Chigi, Viterbo, a cura di Agnese Miralli.
Dialoghi D’-Accanto, Magazzini di Palazzo Gatti, Viterbo, a cura di Federico Sardella.
2008
Digital Media, LA NAU - Universidad de Valencia, Valencia, a cura di Toni Calderon.
Springs in White, Lalit Kala Akademi, Rabindra Bhawan, New Delhi, a cura di Vittoria Biasi.
Springs in White, Rabindranath Tagore Centre, Calcutta, a cura di Vittoria Biasi.
Drawing all over – the power of the line, Kunstverein KISS Kunst im Schloss Untergröningen Temporares Museum, Abtsgmünd-Untergröningen (Stuttgart), a cura di Otto Rothfuss, Margarete Rebman.
Tina B, Alternative Space, Praga, a cura di Monika Burian e Rosanna Musumeci.
Mainsites - Mainseits 2008, Kunst in Schloss Homburg, Triefenstein Homburg (Frankfurt), a cura di Gertrude Elvira Lantenhammer.
Sculpture and Object XIII, GMB-Mirbach Palace, Bratislava (Slovakia), a cura di Lia De Venere.
Architetture Sensibili, Castello di Rivara, Rivara (TO), a cura di Linda Giusti.
VI Biennale Internazionale di Scultura della Regione Piemonte, Accademia Albertina, Torino, a cura di Luciano Caramel, Enrico Crispolti, Marisa Vescovo.
XXV Biennale di Scultura di Gubbio, Palazzo Ducale, Gubbio, a cura di Giorgio Bonomi.
Riserva Creativa, Manifesta 7 parallel event, Hangar Dorigoni, Trento, a cura di Rita Matano.
Territori di confine: Texture e Lumiere, Primo Piano Living Gallery - Palazzo Rubichi, Lecce, a cura di Dores Saquegna.
Chiarimenti Luce arte industria, Villa Mazzotti, Chiari (Brescia), a cura diIlaria Bignotti e Luca Panaro.
2007
Art Paris, Grand Palais, Parigi, Galeria Artiscope Bruxelles.
Come along to the future, Vychodoslovenská Galéria, Kosice (Slovakia), a cura di Csáji Attila.
International Light Workshop, Gallery A22, Budapest, a cura della Kepes Society.
Allarmi3, Casema de Cristoforis, Como, a cura di C.Antolini, I.Quaroni, A.Trabucco, A.Zanchetta.
The Dark Art Room, Galleria Altri Lavori in Corso, Roma, a cura di Francesca Franco.
L’Accademia di Brera ai Musei Civici di Pavia, Castello Visconteo, Pavia, a cura di Andrea Del Guercio.
Maravee 2007-Energy, Magazzini del Sale-Villa Ottelio-Savorgnan, Ariis di Rivignano (UD), a cura di Sabrina Zannier.
Light Tales, Castello Svevo, Trani (BA), a cura di Lia De Venere.
Rosengarten, Antonella Cattani Contemporary Art, Bolzano.
La nuova figurazione italiana – To be continued.., Fabbrica Borroni, Bollate-Milano, a cura di C.Canali.
2006
Light On, Galleria Artiscope, Bruxelles.
Filophilo, Hotel de ville de Montrouge, Parigi, a cura di Luciano Caramel.
Targetti Art Light Collection - White Sculpture, MUAR, Museo Nazionale di Architettura Schusev, Mosca, a cura di Amnon Barzel.
In & Out, Nuova Scultura Italiana, Galleria Spazia, Villa Paleotti Isolani, Bologna.
2005
FiloLuce, Museo della Permanente, Milano, a cura di Rachele Ferrario e Lorella Giudici.
Materika, Castello di Gorizia-Castello di Kromberk, Gorizia - Nova Gorica, a cura di Claudio Cerritelli, Peter Weiermair, Aleksander Bassin, Radovan Vukovic.
Fontana e la sua eredità, Palazzo Tirocchi, Castel Basso (TE), a cura di Silvia Pegoraro.
In & out, Opera e ambiente nella dimensione Glocal, Museo Michetti, LVI Premio Michetti, Francavilla al mare, a cura di Luciano Caramel.
Sculpture in the Public Arena 2005/06, Sculpture Now, Main Street, Great Barrington, (Massachusetts).
La quarta direzione dello spazio, C.Bernardini-M.Sobral, Galleria Navona 42, Roma, a cura di Vittoria Biasi.
Filophilo, 2005Miniartetextilcomo, Chiesa di S.Francesco, Como, a cura di Luciano Caramel.
Sculture nel parco, Nuova scultura italiana, Villa Paleotti Isolani, Minerbio (BO), a cura di Spazia Bologna.
Premio Giovani - Scultura 2005, Accademia di S.Luca, Roma.
2004
Enter Invito al Futuro, Premio Casoli, Barbara Behan Gallery, Londra, a cura di Valerio Dehò.
Lumen, C.Bernardini, A.Biasi, T.Boniolo, Galleria Fioretto, Padova, a cura di Sabrina Zannier.
Metamorfosi - Le ambiguità della visione, XXXVII Premio Vasto, Musei Civici di Palazzo d’Avalos, Vasto, a cura di Alessandro Riva.
Lucidamente, Fortezza del Mare Isola Palmaria, Porto Venere, La Spezia, a cura di G. Bonomi.
Dai tetti in giù la vita, Galleria En Plain Air, Pinerolo (TO), a cura di Tiziana Conti.
Anteprima, MIART, Milano, Galleria Spaziotemporaneo (Mi).
All’ombra di Bramante, Parco dell’Hotel Bramante, Todi (PG), a cura di Giorgio Bonomi.
2003
Anteprima, XIV Quadriennale Nazionale d’Arte, Palazzo Reale, Napoli.
Targetti Art Light Collection - White Sculpture, Chelsea Art Museum, New York, a cura di Amnon Barzel.
Arte italiana per il XXI secolo alla Farnesina, Ministero degli Affari Esteri, Roma, a cura di Lorenzo Canova.
Enter Invito al Futuro, Premio Casoli, Galleria Spazia, Bologna, a cura di Valerio Dehò.
Le forme della luce, Galleria Fioretto Arte Contemporanea, Padova.
2002
Targetti Art Light Collection - White Sculpture, Centre for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Varsavia, a cura di Amnon Barzel.
Thai-Italian Space 2002 – Light Accords, National Gallery of Contemporary Art, Bangkok, a cura di Vittoria Biasi.
Le città in/visibili, XX Triennale di Milano, Palazzo della Triennale, Milano, a cura di Gianni Canova.
Premio Passaggi a Nord-Ovest 2001, Bernardini, Mazzoleni, Seren, Galleria Silvy Bassanese, Biella, a cura di Alberto Fiz.
3° Premio Internazionale di Scultura della Regione Piemonte, Galleria S.Filippo, Torino, a cura di P.G. Castagnoli, C. Cerritelli, M. Corgnati, successivamente presso:
Sotterranei della Pinacoteca, Volterra.
Guardando L’Europa, 7 italiani-7 polacchi, Palazzo Calabresi, Viterbo, a cura di N. Perilli, J.Janiak, successivamente presso:
Inner Spaces Multimedia, Poznan’.
Premio di Scultura “M.Domini”, (1° Premio), Villa Pomini, Castellanza (VA), a cura di R.Ferrario.
A prova di luce - Light-Proof, 5 italiani-5 inglesi, (Installazione in acqua alta), Terrazza Mare, Jesolo (VE).
Premio Giovani - Scultura 2002, Accademia di S.Luca, Roma.
2001
In-Pressione, Bovisa – Officine del gas AEM, Milano, a cura di Mimmo Di Marzio.
Accordi di Luce - Oriente d'Occidente, Museo Nazionale di Arte Orientale, Roma, a cura di Vittoria Biasi.
Glimmers, Inner Spaces Multimedia, Poznan', a cura della Galeria ON (Poznan').
Tecnologica, Fondazione Torre Colombera, Gorla Maggiore, a cura di Claudio Cerritelli, Massimo Bignardi.
Anteprima, MIART, Milano, Galleria Spaziotemporaneo (Mi).
Labirinto dell’immaginario, XXXIV Premio Vasto, Istituto Filippo Palizzi, Vasto, a cura di Claudio Cerritelli.
Horcynus Orca, Premio internazionale di scultura, Teatro Vittorio Emanuele, Messina, invito a cura di Martina Corgnati.
2000
Thai-Italian Art Space 2000 - The White Offerings, Art Gallery Silpakorn University, Bangkok, a cura di Vittoria Biasi.
Meraviglie della ragione e stupore dell'arte, Società Umanitaria - Open Space, Milano, a cura di Rachele Ferrario.
Lo scandalo dello spirito, Annuale d’Arte 2000, Castello cinquecentesco, L’Aquila.
1999
Rhythm… lights…. and arts…, Fortezza Da Basso, Firenze, a cura di Vittoria Biasi.
Translacje, Collection De La Fin Du Siecle, Piotrkòw Trybunalski (Poland), a cura della BWA Gallery.
Premio Marche, Biennale D’Arte Contemporanea, Mole Vanvitelliana, Ancona, a cura di L. Caramel, E. Crispolti, S. Cuppini, D. Guzzi, C. Spadoni.
2000 Anni Luce, Galleria Parmiggiani, Reggio Emilia, a cura di Cristiana Colli.
1998
Nuove Contaminazioni – Scultura, Galleria d’Arte Moderna, Udine, a cura di Enrico Crispolti.
Translacje, Collection De La Fin Du Siecle, Piotrkòw Trybunalski (Poland), a cura della BWA Gallery.
Installazioni, P.Barillà, C.Bernardini, L.Galizia, P.Radi, Tuscania (VT), a cura di Nadja Perilli.
Accordi di Luce, Galleria Mazzocchi, Parma, a cura di Vittoria Biasi.
1997
Arte a Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, ex Mattatoio di Testaccio, Roma.
1996
Italia 1950-1990 Ultime Generazioni, XII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
1995
Almagno, Bernardini, Casagrande, Dompè, Galleria L’Isola, Roma.
Incantesimi, Museo Laboratorio delle Arti Contemporanee dell’Università degli Studi “Tuscia”, Bomarzo (VT), a cura di Simonetta Lux e Miriam Mirolla.
1994
Stati del Bianco, Chiesa di S. Francesco, Bolsena, a cura di Vittoria Biasi, in contemporanea a:
Studio Bocchi, Roma.
Badia Vecchia, Taormina.
Mir, Sala 1, Roma.
1993
Dia + Logos, Accademia di Romania, Roma, a cura di Giorgio Segato, successivamente presso:
Palazzo Correr, Istituto umanistico di cultura rumeno, Venezia;
Museo delle Collezioni, Bucarest.
Il futuro della memoria, Progetto Internazionale Civitella D’Agliano ’93 (VT) a cura di Paul Groot.
XXXIII Premio Suzzara, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Suzzara (MN), a cura di Enrico Crispolti, Antonello Negri.
Dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità, Galleria Mondo Arte, Roma.
1992
Giovani Artisti IV, Palazzo delle Esposizioni, Roma, sezione a cura di Domenico Guzzi.
C.Bernardini - A.Talotta, Centro L. Di Sarro, Roma, a cura di Ludovico Pratesi.
XXXII Premio Suzzara, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Suzzara (MN).
1991
A Capo, XXXI Mostra Nazionale di Pittura, Capo D’Orlando (ME), a cura di Vittorio Fagone.
1990
Natura, Progetto Internazionale, Civitella D’Agliano ’90 (VT), a cura di Massimo Carboni.
Oltre il Muro, (Premio Speciale) Palazzo di Brera, Milano, a cura di Giovanni Carandente.
OPERE VISIVE IN TEATRO
Du Vu Du Non-Vu, spettacolo di danza contemporanea e arte visiva, compagnia Altroteatro di Roma, coreografie di Lucia Latour, opere visive di P.Barillà, C.Bernardini, L.Galizia, P.Radi:
2001
Cagliari, Teatro Auditorium; Oporto, Balleteatro Auditorio; Salerno, Teatro Verdi.
1999
Roma, Teatro Vascello; Rimini, Teatro Novelli.
1998
Tuscania(Vt), Teatro Supercinema.
Nasce a Viterbo nel 1966. Vive e lavora a Milano.
Hanno scritto:
Manuela Annibali, Enrico Anselmi, Cecilia Antolini, Vito Apuleo, Vittoria Biasi, Massimo Bignardi, Ilaria Bignotti, Giorgio Bonomi, Chiara Canali, Lorenzo Canova, Luciano Caramel, Luigi Cavadini, Claudio Cerritelli, Renato Civello, Tiziana Conti, Martina Corgnati, Enrico Crispolti, Claudio Cucco, Stefania Dalla Torre, Carlotta Degl’Innocenti, Valerio Dehò, Elena De Luca, Rachele Ferrario, Alberto Fiz, Matteo Galbiati, Angiola Maria Gili, Elisabetta Giovagnoni, Sebastiano Grasso, Gino Guida, Domenico Guzzi, Gianleonardo Latini, Leda Lunghi, Simonetta Lux, Cristina Marinelli, Antonella Marino, Italo Marucci, Marco Meneguzzo, Miriam Mirolla, Susanna Misiano, Silvia Pegoraro, Roberta Perfetti, Achille Perilli, Nadja Perilli, Alexandra Petrova, Veronica Pirola, Ludovico Pratesi, Alessandro Riva, Otto Rothfuss, Enzo Santese, Giuseppe Selvaggi, Gabriele Simongini, Carla Testore, Enrica Torelli Landini, Alessandro Trabucco, Maria Luisa Trevisan, Renzo Vespignani, Alessio Verzenassi, Giorgio Verzotti, Eugenio Viola, Sabrina Zannier.
Nasce a Viterbo nel 1966. Vive e lavora a Milano.
Insegna Installazioni Multimediali presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla “Divisione dell’unità visiva” edito da Stampa Alternativa.
Ha vinto per 2 volte nel 2000 e nel 2005 il premio "Overseas Grantee" della Pollock Krasner Foundation di New York, e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection “White Sculpture”. Opera con la fibra ottica dal 1996. L'attenzione di Carlo Bernardini è rivolta al rapporto dialettico tra la linea e il monocromo, quali momenti diversificati della concezione raffigurativa spazio-luce.
l meticoloso percorso di astrazione è una graduale ricerca sull'elemento della linea per conquistarne l'essenza, quasi un voler tracciare l'invisibile. La sua ricerca visiva s’incentra oggi sul concetto di trasformazione percettiva dello spazio attraverso opere tese fra dimensione scultorea ed installativa. Le installazioni ambientali, realizzate con fibre ottiche e superfici elettro-luminescenti creano uno spazio di luce architettonico mentale, incorporeo ma visibile, che cambia totalmente la funzione e la struttura dell’ambiente reale. La luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i punti di vista e secondo gli spostamenti dello spettatore, che si trova a vivere dentro l’opera.
Nasce a Taranto il 15 febbraio 1932. Vive e lavora a Roma.
Nasce a Taranto il 15 febbraio 1932. Scomparso nel 2018.
MOSTRE PERSONALI
1958
"Pittura e disegni di Nicola Carrino", Circolo Cittadino, Lecce.
1960
"Nicola Carrino. Pitture 1959", Galleria Taras, Taranto.
1961
"Carrino. Guida", Galleria Taras, Taranto. Galleria Numero, Prato.
1962
Galleria Numero, Milano.
1963
"Gruppo 1. Biggi, Carrino, Frascà, Pace, Santoro, Uncini", Galleria Quadrante, Firenze. "Gruppo 1. Biggi, Carrino, Frascà, Pace, Santoro, Uncini", Galleria Rotta, Genova. "Gruppo 1. Biggi, Carrino, Frascà, Pace, Santoro, Uncini", Castello Cinquecentesco, [Aquila. "Gruppo 1. Biggi, Carrino, Frascà, Pace, Uncini", Galleria La Medusa, Roma.
1964
"Gruppo 1. Biggi, Carrino, Frascà, Uncini", Galleria del Cavallino, Venezia.
1965
"Gruppo 1. Carrino, Frascà, Uncini", in "IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma", Palazzo delle Esposizioni, Roma.
1966
"Gruppo 1 di Roma. Carrino, Frascà, Uncini", in "XXXII' Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia", Venezia. "Calderara e Gruppo 1. Carrino, Frascà, Uncini", Galleria-Libreria Guida, Napoli. "Gruppo 1", Galleria Space-Time (nell'ambito di "Festival dei 2 Mondi"), Spoleto.
1967
"Gruppo 1", Galleria il Posto, Sanremo.
1968
"Oltre la geometria. Battaglia, Carrino", Galleria Ed italia, Roma.
1969
"Sculture multiple. Balzarro, Carrino, Ind rimi, Soto", Galleria II Segno, Roma. "Nicola Carrino. Sculture e rilievi 1962-1969", Galleria Christian Stein, Torino.
1970
"Nicola Carrino. Costruttivi Trasformabili", in "XXXV Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia", Venezia (sala personale). "Nicola Carri no. Costruttivi Trasformabili", Salone Annunciata, Milano.
1972
"Nicola Carrino. Interventi di Trasformazione sul Costruttivo 1/71B. Una scultura nella strada", Galleria di via Manzoni, Milano. "Nicola Carrino. Costruttivo 1/71", Casa do Brasil, Roma. "Nicola Carrino. Costruttivi Trasformabili / Interventi di Trasformazione. Umformbare Konstruktionselemente / Umformungseingriffe. Aktionen, Projekte, Grafik", Galerie Defet, Num berg. "Nicola Carrino. Grafica 1968-1972", Galleria Godei, Roma.
1973
"Nicola Carrino. Umformbare Konstruktionselemente / Umformungseingriffe. Aktion, Projekte, Grafik", Forum Kunst Rottweil, Rottweil. "Nicola Carrino. Costruttivi. Azioni, Progetti, Videotape", Salone Annunciata, Milano. "Nicola Carrino. Costruttivi 1969-1973", in "VII Biennale d'arte del Metallo", Palazzo dei Consoli, Gubbio. "N. Carrino, M. Gastini", IKI, Dusseldorf (Salone Annunciata, Milano). "Nicola Carri no. Bianco 1964-1969", Galleria Primo Piano, Roma. "Nicola Carri no. Costruttivi, Foto e Progetti", Galerie Argés 2, Bruxelles. "Nicola Carrino. Costruttivi Trasformabili. Costruttivo 1/71B /Azioni Urbane", Studio 3B, Bolzano.
1974
"Nicola Carrino. Costruttivi, Opere e Azioni", Galerie Argés 2, Bruxelles. "Nicola Carri no. Metodo di pensiero e di lavoro", Galleria d'Arte di Porta Ticinese, Milano. "Nicola Carri no. Costruttivi Trasformabili 1969-1974/ Interventi di Trasformazione. Azione, Film, Documenti", Circolo Italsider, Taranto.
1975
"Nicola Carrino. Metodo di pensiero e di lavoro / Costruttivo 1/69. Trasformazioni, Film, Incontri", Galleria Primo Piano, Roma. "Nicola Carrino.1959-1969", Salone Annunciata, Milano. "Nicola Carrino. Costruttivo 74 Modulo L", Centro Elam, Roma.
1976
"Nicola Carrino. Costruttivi Trasformabili / Processi 1.10 di Trasformazione. Intervento Galerie m 1976", Galerie m Bochum, Bochum. "Nicola Carri no. Costruttivi Trasformabili / Processi 1.10 di Trasformazione. Intervento Marlborough 76", Marlborough Galleria d'Arte, Roma.
1978
"Nicola Carrino. "Nicola Carrino.
1979
"Nicola Carrino. "Nicola Carrino. "Nicola Carrino.
Costruttivo Trasformabile 110177. Installation Galerie Denise René", Galerie Denise René, New York. Costruttivi Trasformabili /Trasformazione dello Spazio n. 2", Salone Annunciata, Milano.
Opere e Interventi 1959-1979", Galleria Comunale d'Arte Contemporanea - Castello Aragonese, Taranto. Costruttivi Trasformabili 1969-1977. I nstallation Galerie Walter Storms", Galerie Walter Storms, Mei nchen. Spazi e Trasformazioni. Progetti Urbani", Galleria E Tre, Roma.
1981
"Grafica di N. Carri no - F. Morellet", La Cooperativa Esperienze Culturali, Bari. "Nicola Carri no. Costruttivi Trasformabili /Trasformazione dello Spazio", Galleria II Centro, Napoli. "Nicola Carrino. Trasformazione dello Spazio / Ellissi 1/81", Studio Carrieri, Martina Franca. "Nicola Carri no. Trasformazione dello Spazio / Ellissi 2/81", Expo Arte, Bari (Studio Carrieri, Martina Franca). "Nicola Carrino. Trasformazione dello Spazio / Ellissi 5/81", Studio Carlo Grossetti, Milano.
1982
"N. Carrino Zeichnungen, H. Dirnaichner Acquarelle", Galerie Schissel, Múnchen.
1983
"Continuità, opere di Nicola Carrino e Giuseppe Uncini", Galleria Plurima, Udine. "N. Carrino, A. Paradiso", Art 14 Basel, Basel (Studio Carrieri, Martina Franca).
1984
"Nicola Carrino. Progetto Ellissi", Studio Carlo Grossetti, Milano.
1985
"Nicola Carrino. Progetto Ellissi", Galleria Primo Piano, Roma.
1986
"Nicola Carrino. Azione e Trasformazione, dall'Informale ai Costruttivi Trasformabili 1957-1985", Sala Sant'Ignazio - Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Arezzo. "Nicola Carrino. Progetto Ellissi", in "Arte e Scienza. XLII Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia", Venezia (sala personale). "Nicola Carrino. Trasformazione dello spazio 2/86.2 Sculture/Ambiente", Dune centro culturale, Molfetta.
1987
"Nicola Carri no. Costruttivi Trasformabili 1969-1975", Galleria Comunale - Torre di Santa Caterina, Nardò.
1991
"Nicola Carrino. Costruttivi Trasformabili. 5 sculture/10 Rilievi 1969-1990", Galleria Fioretto, Padova.
1992
"Nicola Carrino. Progetto Gubbio 92", in "XXI Biennale di Scultura", Gubbio. "Carri no. Costruttivi Framart", Framart Studio, Milano.
1993
"Nicola Carri no. Disegni", sede centrale Banca Popolare di Milano, Roma. "Progetto Nicola Carrino. Riconfigurazione dello Spazio urbano. Ipotesi progettuali Piazza Mazzini - Slargo Sant'Agata", Pro Loco - Palazzo dei Consoli, Ferentino.
1996
"Nicola Carrino. Progetto Alatri 1996", in "XXVI Biennale d'arte contemporanea di Alatri", Palazzo Conti-Gentili, Chiesa degli Scolopi, Piazza Santa Maria Maggiore, Alatri. "Nicola Carrino. Costruttivo 96. Sculture, Disegni, Progetti Urbani, 1967-1996", in "XL Premio Campigna", Galleria d'Arte Contemporanea Vero Stoppioni, Santa Sofia. "Convergenze N Carrino, M. Mazzone", A. A. M. Architettura Arte Moderna, Roma.
1997
"Nicola Carri no. Scultura e Intervento Urbano", Corte Malatestiana, Galleria Comunale d'Arte Forum, Fano. "Nicola Carrino. Progetti Urbani" (nell'ambito di "Arcipelaghi di Architettura tra Roma e Napoli"), Capannoni Consorzio Agrario, Latina.
1998
"Nicola Carrino. Interkolumnie / Intercolumnio. Costruttivi '98. Projekt Bozen, Form, Ort, Zeit / Costruttivi '98. Progetto Bolzano, Forma, Luogo, Tempo", MUSEION. Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano, Bolzano. "Nicola Carrino. Comunicare la Scultura, Installazioni, Video, Incontri", Associazione Culturale Tempo Reale - Castello di Brunnenburg, Bolzano.
1999
"Carri no 1959-1969", Galleria Comunale d'arte Contemporanea, Castel San Pietro Terme.
2000
"Nicola Carri no. Progetto Brufa 2000. Costruttivo Modulo L", in "XIV edizione Scultori a Brufa", Castello di Brufa, Brufa. "Nicola Carri no. Percorso Roccascalegna 2000. Costruttivo Fara San Martino 2000", Roccascalegna, Fara San Martino.
Nasce a Taranto il 15 febbraio 1932. Vive e lavora a Roma.
Nasce a Taranto il 15 febbraio 1932, vive e lavora a Roma. Docente di scultura nelle Accademie di Belle Arti sino al 1992. La sua prima mostra collettiva risale al 1952, mentre la prima mostra personale al 1958. Se dal 1952 si dedica alla ricerca pittorica dal realismo all'informale, dal 1962 al 1967 fa parte del Gruppo 1 di Roma con G. Biggi, N. Frascà, A. Pace, P. Santoro, G. Uncini, svolgendo ricerche razionali plastico-costruttive.
Nel 1969 realizza i Costruttivi Trasformabili, sculture modulari in acciaio e svolge nel tempo interventi di Trasformazione nelle gallerie d’arte e nello spazio urbano. Dal 1967 progetta e realizza sculture in relazione al contesto urbano e al paesaggio e nell’ambito di edifici pubblici.
"Forma" e "spazio" sono le coordinate fondamentali di tutto il suo lavoro che nasce, appunto, dalla necessità della forma di evolversi e di trasformarsi in relazione al luogo di collocazione, anche con la partecipazione di possibili fruitori esterni.
I Costruttivi Trasformabili, infatti, sono le prime sculture di grande impatto volumetrico realizzate in ferro e acciaio tra il ’68 e ’69. Le opere, distribuite nello spazio in un rapporto installativo, partecipano in visione urbanistica alla complessa costruzione dell’urbano diventando a loro volta sculture abitabili.
Le opere di Nicola Carrino, i Costruttivi prima e i Decostruttivi nella più recente definizione, si determinano come sculture di intervento urbano complesso, in rapporto dialettico con i luoghi e il vissuto della città e del paesaggio.
Gli ultimi lavori, Decostruttivi (2005-2006), sono sculture dalle grandi dimensioni e dal grande impatto visivo che ridisegnano la configurazione del luogo attivando una nuova dialettica dello sguardo, della percezione dell’ambiente. Grandi strutture unitarie realizzate con barre tubolari in acciaio inox di mm 200 x 100 composte da telai inframmezzati da diagonali e crociere posti in successione longitudinale o slittati in profondità.
La scelta dell’acciaio nelle opere di Carrino è determinante: le superfici molate a mano del materiale riflettono e rimandano colori e luci, variabilità atmosferica e colori dell’ambiente circostante lasciandosi a loro volta assorbire dal contesto, annullandosi e rigenerandosi a tratti in un processo trasformativo di presenza-assenza che caratterizza l’abitabilità ambientale scultura - architettura.
Le sculture che lo scultore chiama Decostruttivi sono tre:
1. Decostruttivo Progetto Albornoz (2005), rivolto verso il lato destro della facciata dell’Albornoz Palace Hotel di Spoleto, è costituito da tre quadrati di cm 294 x 294 in tubolare di acciaio inox Aisi 304 di mm 200 x 100 molato a mano, attraversati da una diagonale, formando in un insieme visivo un parallelepipedo di cm 294 x 598 x 152.
2. Decostruttivo Progetto W. (2005), previsto per uno spazio all’aperto di un’area museale a Roma, sempre costituito da tre rettangoli di m 2 x 4 in tubolare di acciaio inox Aisi 304 di mm 200 x 100.
3. Decostruttivo Progetto Artehotel 2006, realizzato a Perugia, si colloca nello spazio tra l’architettura dell’hotel e l’area parcheggio, sempre in tubolari di acciaio inox.
Presenta mostre personali nelle gallerie Salone Annunciata di Milano (1970, 1973, 1975), Galerie M. di Bochum (1976), Galleria Marlborough di Roma (1976), Galerie Denise Renè Hans Mayer di Dusserldorf (1977), Galerie Denise Renè di New York (1978), A.A.M. Architettura Arte Moderna di Roma (1996, 1998, 2003), The Mayor Gallery di Londra (2007), Archivio Crispolti di Arte Contemporanea (2008), Neuesmuseum di Norimberga (2008), Arte Studio Invernizzi di Milano (2010), MACRO di Roma (2010), Fondazione Ado Furlan di Pordenone (2011).
Sue opere sono presenti nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, della Fondazione Quadriennale e del MACRO di Roma, del Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea di Torino, del Museo d’Arte Moderna di Bolzano, del MUSMA di Matera, del MART di Rovereto, della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, della Fondazione Ado Furlan di Spilimbergo e Pordenone, della Sammlung Dierichs della Ruhr>Universitat di Bochum, del Neues Museumfür Moderne Kunst di Norimberga, del Museum Boymans Van Beuningen di Rotterdam, del Museo d’Arte Moderna di Ciudad Bolivar, del Tel Aviv Museum of Art.
Fra le opere permanenti in spazi urbani realizza il Rilievo di facciata del Complesso Corviale IACP (Roma, 1974), il Riassetto Urbano della Piazza Fontana (Taranto, 1983-1992), il Costruttivo Cubo Albornoz “Casa dell’artista” (Spoleto, 2006-2011). Riceve il Premio per la Scultura all’XI Biennale di San Paolo del Brasile (1971), il Premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla mostra personale antologica al M.O.D.O. di Orvieto (2010), dedicata all’Accademia Nazionale di San Luca.
Nel 1993 è nominato Accademico Nazionale di San Luca; nel 2009 Academico Correspondiente dell’Academia National de Bellas Artes di Buenos Aires. Nel biennio 2009-2010 è presidente dell’ Accademia Nazionale di San Luca.
Nato nel 1930 ad Abbiategrasso, Italia.
Nato nel 1930 ad Abbiategrasso, Italia.
Nato nel 1930 ad Abbiategrasso, Italia.
Nato nel 1930 ad Abbiategrasso, è un artista autodidatta che parte da un linguaggio espressivo figurativo legato sopratutto alle influenze del gruppo Novecento e di alcuni maestri della storia dell'arte (da Piero della Francesca a Seraut, da Morandi, a Guidi e a Donghi), per spostarsi verso l'astrattismo, in linea con gli studi di grandi maestri europei come Albers, Mondrian, Mavignerm e Max Bill.
Tutta la sua ricerca artistica è incentrata sul tentativo di cogliere l'essenza della pittura, indagata in relazione a luce e colore, elementi dominantidella visione. Lo studio della luce e la progressiva perdita del riferimento paesaggistico si perdono, dando vita a una forma espressiva aniconica.
Nasce a Milano nel 1930.
1999 Minimalia, Da Giacomo Balla a…, P.S. 1 Contemporary Art Center New York
2000 Dadamaino. Retrospektive 1958-2000, Museum Bochum Bochum
1999 Artiste. Presenze femminili nei movimenti artistici a Milano (1928-1968), Sala Viscontea, Castello Sforzesco Milano
1997 Minimalia, Da Giacomo Balla a…, Palazzo delle Esposizioni Roma
1998 Au rendez-vous des amis. Identità e opera, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci Prato
1998 Lo spazio ridefinito, Villa Borromeo Senago
1998 Aliana. Ultimi quarant'anni. Pittura aniconica, Galleria d'Arte Moderna Bologna
1998 Lo Spazio Ridefinito, Villa Borromeo Senago
1998 Arte Italiana. Ultimi Quarant'anni. Pittura Aniconica, , Galeria d' Arte Moderna Bologna
1998 Dadamaino. Opere 1975-1981, Palazzo Municipale Morterone
1997 Dadamaino, A arte Studio Invernizzi Milano
1997 Minimalia, Da Giacomo Balla a..., Palazzo Querini-Dubois Venezia
1997 Milano 1950-59. Il rinnovamento della pittura in Italia, Palazzo dei Diamanti Ferrara
1996 Dadamaino, "I Fatti Della Vita", Stiftung für konstruktive und konkrete Kunst Zurigo
1995 Zero Italia. Azimuth/Azimut 1959-1960 a Milano e oggi, (sala personale), Villa Merkel, Galerie der Stadt Esslingen
1995 Tracciati, Fondazione Mudima Milano
1995 The Italian Metamorphosis, 1943-1968, The Solomon R. Guggenheim Museum; Kunstmuseum New York; Wolfsburg
1995 Zero Italia. Azimuth/Azimut 1959-1960 a Milano e oggi, (sala personale), Villa Merkel, Galerie der Stadt Esslingen
1994 Dadamaino, François Morellet, Günther Uecker, A arte Studio Invernizzi Milano
1993 Dadamaino. Werke 1958-1993, Stiftung für konkrete Kunst Reutlingen
1993 Trilogia 3. Dadamaino - Gastini - Bertasa, Centro Espositivo della Rocca Paolina Perugia
1993 Dadamaino. Opere 1958-1993, Casa del Mantegna Mantova
1990 XLIV Biennale di Venezia, Venezia
1983 Dadamaino, Padiglione d' Arte Contemporanea Milano
1980 XXXIX Biennale di Venezia, (sala personale), Venezia
Nasce a Milano nel 1930.
1956
Espone i primi lavori astratto-informali in mostre collettive (Premio di pittura "Cesare da Sesto", Sesto Calende, Varese).
1957
Partecipa alle seguenti esposizioni: "Mostra nazionale di arti plastiche e figurative" Galleria Il Calderone, Milano. Sull'invito è riportato: "indetta dal gruppo Amici della Strada"
"Premio Melzo" Melzo, Mi.
"Mostra del Piccolo Formato” Ferrara. Furono esposte le opere di 325 autori (290 italiani e 35 stranieri). Dadamaino espone per la prima volta con Piero Manzoni, ma si conosceranno solo mesi dopo durante la visita ad una mostra presso la galleria Totti di Milano, tra loro sorge una profonda amicizia.
1958
Aderisce all'avanguardia milanese che ha come punto d'incontro il Bar Giamaica, in Brera.
Nell'ambiente degli artisti è nota soltanto con il nome Dada (diminutivo di Eduarda).
Realizza le prime opere intitolate Volumi: si tratta di tele con grandi fori ellittici in cui si avverte l'influenza di Lucio Fontana. Al riguardo afferma: "Ho sempre aborrito la materia e ricercato l'immaterialità. Naturalmente Fontana ha avuto un ruolo determinante nella storia della mia pittura; [....]
Se non fosse stato Fontana a perforare la tela, probabilmente non avrei osato farlo neppure io. Si asportava totalmente la materia, al punto da rendere visibili anche parti della tela, per eliminarne ogni elemento materiale, per privarla di ogni retorica e ritornare cosi alla tabula rasa, alla purezza".
"Così sulletelepuliteoperaigrandisquarciovoidali, avolteunosolo, grande come tutto il quadro. Dopoquestoattoliberatoriorimasiperplessasulcomeproseguire. Il come lo trovai interessandomi al futurismo.
I meravigliosi insegnamenti futuristi, chissà perché dimenticati, erano i più vivi e veri che si potessero raccogliere. Pensando a ciò guardai i mieilavori. Dietro i grandi buchi vedevo un muro pienodi luci e ombre che vibravano e si muovevano. Ecco la cosa da cercare eda seguire.
L'arte era stata sinora statica, tranne per pochi pionieri, bisognava farla ridiventare dinamica e con mezzi conseguenti alle più recenti esperienzetecnico-scientifiche, stabilito che si può fare dell'arte con qualsiasi mezzo.
Tiene la prima mostra personale presso la Galleria dei Bossi di Milano. Partecipa a "Mostra Collettiva" Galleria Il Prisma con Gianni Colombo e altri.
1959
Nella mostra "La donna nell'arte contemporanea" presso la Galleria Brera (con anche Carla Accardi) dopo aver tentato inutilmente, lungo tutto il 1959, di esporre i suoi Volumi, Maino riesce a inserirne uno per la prima volta in questa mostra.
Tuttavia il quadro non viene rappresentato in catalogo, a differenza di un altro ancora informale e quindi ben accetto dagli organizzatori della mostra stessa.
Si costituisce il gruppo milanese Azimuth, cui l'artista aderisce. Esso stabilisce stretti contatti con il Gruppo Zero in Germania, il gruppo Nul in Olanda e il gruppo Motus in Francia.
Nello stesso anno l'artista partecipa ad un'esposizione collettiva nella galleria Azimut, usando il cognome Maino.
Manzoni conosce dal 1957 gli artisti che poi formeranno il Gruppo T e decide di affidare ad Anceschi, Boriani e Colombo l'arredamento e l'illuminazione del locale.
Dadamaino è invitata dopo la stampa del primo invito che aveva la forma di una fascetta (forse doveva contenere la rivista Azimuth) ed allora sopra scrive a mano il suo nome che ufficilmente appare perciò solo sul secondo invito (di colore blu). Espone 2 volumi su tela, uno con un solo foro, l'altro con due forme ovoidali (fonte Archivio Dadamaino).
Tiene una personale alla Galleria del Prisma, Milano.
1960
Negli anni che seguono partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali (Olanda, Belgio, Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Svizzera). Iniziaalavorarecon superfici di materiale sintetico, su cui pratica fori sempre più piccoli e numerosi.
Nasconocosì i Volumi a moduli sfasati: si tratta di fogli di plastica che dopo essere stati fustellati regolarmente a mano vengono tesi sul telaio sovrapposti in più strati su due telai.
Osserva Dadamaino: "Volevo creare fori che fossero disposti in modo prospettico e traducessero il volume su tre o quattro strati di materiale plastico. Trovai un materiale semitrasparente che si utilizza normalmenteperle tende da doccia e che all'epoca si avvicinava di più all'idea di trasparenza. Con una fustella perforai a mano gli strati e li collocai sul telaio. Il calore della mia mano spostava i fori, e tale spostamento era il frutto del caso".
Gli spostamenti e le sovrapposizioni appena percepibili dei fogli monocromi perforati conferiscono all'opera un'unità di spazio e superficie e, attraverso la leggera vibrazione, una dimensione temporale.
Partecipa a: Mostra nazionale di "25 artisti d'oggi" Salone delle esposizioni del Banco di Sicilia, due collettive alla Galleria Azimut da maggio a luglio, una collettiva ad Albisola Mare (SV) presso il Circolo degli Artisti. Infine alla mostra "Sculture da Viaggio" a Roma alla Galleria Trastevere.
1961
Realizza gli Oggetti ottico-dinamici, costituiti da placchette in alluminio fresato ognuna delle quali è suddivisa in nove segmenti quadrangolari; la dimensione minima della placchetta è 1 x 1 cm cui si aggiungono di volta in volta 0,5 cm fino a raggiungere una grandezza massima di 4,5x4,5 cm.
Nonostante la loro staticità, questi oggetti sembrano muoversi e variare continuamente, suscitando l'impressione di un flusso dinamico.
Tiene una personale allo Studio Gruppo N con invito alla mostra con testo di Piero Manzoni : Dadamaino ha superato la "problematica pittorica" - altre misure informano la sua opera - i suoi quadri sono bandiere di un nuovo mondo, sono un nuovo significato - non si accontentano di "dire diversamente": dicono nuove cose.
Partecipa al XII Premio Lissone Internazionale per la pittura, Sezione informativo sperimentale giovani pittori italiani.
1962
Si svolge la prima esposizione personale in Germania, presso la Galerie Senatore di Stoccarda. Viene inaugurata la mostra NUL allo Stedelijk Museum di Amsterdam a cura di Henk Peeters, fra gli artisti italiani sono presenti Castellani, Dadamaino, Dorazio, Fontana, Lo Savio, Manzoni.
Nasce il movimento internazionale "Nuova Tendenza" a Leiden (NL) presso la Rijks-universiteit, al quale Dadamaino aderisce subito.
Partecipa a "Le relief" (2e exposition) presso la Galerie XX Siècle a Parigi, ad una collettiva ZERO ad Anversa alla galerie Guy Dorekens, a "Krit - Punto 2" al Palacio de la Virreina di Barcellona, a "Anno 62" galerie t'Venster di Rotterdam, alla "Mostra dei Contrasti" presso la galleria Cadario di Milano.
Nei suoi lavori l'artista utilizza alluminio, plastica, plexiglas e altri materiali. Le sue opere costituiscono una serie di carattere programmatico: modello, struttura, sistema, sviluppo, progresso ed evoluzione attraverso le variazioni.
1963
Partecipa alla mostra "Zéro der neue Idealismus" a Berlino da Galerie Diogenes. Collettiva alla galleria Cadario e alla galleria La Bussola "Oltre la pittura, oltre la scultura" Mostra di ricerca di arte visiva.
"Panorama van de nieuwe tendenzen" ad Amsterdam da galerie Amstel 47.
Dadamaino presenta un "Rilievo instabile negativo" alla IV Biennale internazionale d'arte di San Marino - "Oltre l'Informale”.
1964
Viene invitata alla mostra "Nouvelle tendance" Propositions visuelles du mouvement international a Parigi Musée des Arts dècoratifs - Palais du Louvre - Pavillon Marsan.
Partecipa alla mostra ZERO al New Vision Centre di Londra.
Espone un Perforatie plastic del 1961 all'importante collettiva "Mikro Nul Zero" - Zero = 0 = Nul alle galerie Delta di Rotterdam e Kröller-Müller Museum di Otterlo. Poi al Jeugdfestival Rhedens Lyceum Velp (NL) e alla galerie Amstel 47 di Amsterdam.
1965
"Aktuell 65" a Berna (CH) presso la Galerie Aktuell.
Partecipa alla mostra "De nieuwe stijl werk van de internationale avant-garde" da De Bezige Bij, organizzata dalla galerie Orez Den Haag (L' Aia), alla mostra "Arte Cinetica" a Palazzo Costanzi di Trieste.
Invitata alla mostra "Nova tendencija 3" presso la galerija Suvremene Umjetnosti, il Muzej za umjetnost i obrt e il Centar za industrijsko oblikovanje di Zagabria.
Partecipa a "Arte programmata" a Torino galleria il Punto.
1966
Realizza la serie dei Componibili: si tratta di piccoli quadrati ritagliati che scorrono lungo un filo di nylon. Questi elementi possono essere spostati creando così combinazioni sempre nuove. Al riguardo Dadamaino osserva: "Ho eseguito una serie di disegniconquadratibianchieneridisposti circolarmente. Quindi ho continuato su questa base provando ad utilizzare alluminio e spago, sempre con l'intento di creare un effetto di trasparenza. Mi affascinava l'idea del movimento ma senza l'uso dei motori. In seguito ho scoperto un'opera di El Lissitzky simile alla mia, di cui ignoravo l'esistenza".
Inizia la Ricerca del colore (1966-68), in cui analizza metodicamente e su base scientifica le infinite varianti cromatiche dello spettro solare. Si tratta di 100 tavole, ciascuna 20 x 20 cm, su cui sono dipinte bande sottilissime in modo da poter confrontare e porre in relazione fra loro tutte le combinazioni cromatiche.
L'artista così afferma: "La ricerca del colore: poiché i rapporti cromatici si fondano principalmente sull'azione comune di intuito e gusto, ritenni utile condurre un'analisi esatta dei colori per verificare gli effettivi rapporti esistenti fra loro. A tale scopo ho utilizzato i sette colori dello spettro, ricercando il valore cromatico medio di ciascuno e aggiungendovi poi del bianco, del nero e del marrone. Dieci moltiplicato per dieci. Usando come fondo il colore fondamentale, ne derivavano, dalla gradazione cromatica massima a quella minima, 40 varianti visibili in media. Si ottenevano così 100tavoledalledimensionidi20x20cmcontenentiintotale 4000 tonalità. Ogni tavola è divisa in due metà e in 40 segmenti cromatici, e di volta in volta accanto ai colori di fondo si colloca la variante da analizzare per poter leggere il valore cromatico di ciascuna tonalità".
Espone alla mostra "Il gioco degli artisti"presso la galleria del Naviglio di Milano.
1967
Espone a Milano presso la Galleria Il Cenobio nella mostra "La Nuova Tendenza" oppure "Nuova tendenza 2".
Lo Studio 2 B inaugura dentro un garage con questa mostra. Nel testo introduttivo gli autori dichiarano di voler creare «...un luogo di "contestazione e verifica" verso le tradizionali operatività pittoriche, le quali hanno già svolto nell'arco della cultura la loro funzione e che ormai hanno esaurito la loro ragione di essere».
1969
Partecipa a importanti mostre come “Campo urbano” a Como e “Environnement lumino-cinétique sur la Place du Châtelet.
1970
Comincia a dedicarsi al segno: sono tratti ripetuti con meticolosa precisione, che annunciano gli sviluppi successivi. Tiene una personale alla Galleria Diagramma, Milano.
1971
Tiene personali alla White Gallery di Lutry-Lausanne e alla Galleria Barozzi di Venezia.
1973
Inizia la serie Superficie su superficie, ossia False prospettive: si tratta di lavori costruttivi policromi, realizzati a olio e costruiti secondo un identico schema.
Tiene personali alla Galleria del Cavallino di Venezia, alla Ubu di Karlsruhe e al Centro Santelmo di Salò.
1975
AvviailcicloL'inconsciorazionale, dove i tratti sono distribuiti sulla superficie del dipinto con una regolarità non programmata. In tutte queste opere la superficie è monocroma, nera con segni bianchi o viceversa. "Arrivata ad un certo punto, dopo aver risolto il problema dei cromorilievi ridotti poi in rilievi monocromi e monomodulari (1974) mi sono chiesta se la formulazione geometrica e/o modulare non fosse un diaframma dietro cui ovviare la paura di avere coraggio. Ho ripreso carta e colori ed ho disegnato... ho scritto, sulla carta prima e sulla tela poi".
"Si tratta di una sorta di scrittura della mente, della mia: fatta di linee ora dense e marcate ora impercettibili e saltellanti, senza alcuna programmazione a priori, ma sensibile alla pressione della mano che, libera, corre e traccia senza premeditazione. Ma è chiaro che se la mano è guidata dalla mente, in questo caso lo è dall'inconscio. Il risultato è una serie di reticoli e di spazi vuoti, per nulla disordinati, che hanno un loro ritmo, una loro profondità e una loro armonia”.
Inizia la serie dei Cromorilievi: suunatavoladilegno l'artista dispone secondo un procedimento determinato piccoli legni che vengono poi laccati di nero o di bianco.
Tiene una personale al Salone Annunciata, Milano.
1976
Nella seconda metà degli anni Settanta (1976-1979) realizza l’Alfabeto della mente: si trattadi segni grafici, o meglio di caratteri inventati, ciascunodeiquali è formato da vari segni di tipo alfabetico.
Dadamaino li utilizza per scrivere una serie di "lettere" checonsistono ognivoltanellaripetizionedi un singolo segno. Così afferma al riguardo: "L'unica condizione è quella di ripetere un segnofino a riempire tuttolospaziochemisono propostadi utilizzare...".Tiene una personale alla Arte Struktura, Milano.
1977
Tiene personali allo Studio Casati, Merate, alla Galleria Spriano, Omegna e al Salone Annunciata, Milano.
1978
Inizia a lavorare all'opera I fatti della vita: in questo caso i segni presenti nell'Alfabeto della mente si ripetono costantemente e a intervalli regolari: segno-pausa-segno-pausa. Tiene una personale alla Galerie Walter Storms, Monaco.
1979
Tiene personali alla Galleria La Polena, Genova, alla Galleria Martano, Torino e allo Studio Carlo Grossetti, Milano.
1980
Il ciclo I fatti della vita viene esposto alla Biennale di Venezia in una sala personale; è costituito da 461 lavori su tela o su carta, scritti con i 12 segni ideati dall'artista.
Tiene una personale alla Maggie Kress Gallery di Taos.
Fino alla metà degli anni Ottanta lavora al ciclo Costellazioni, in cui riappare il colore in sostituzione del nero e del grigio. In tale opera i segni si concentrano per poi nuovamente disgregarsi, e il loro condensarsi ricorda le galassie e gli ammassi stellari.
"Ad un certo punto ho pensato di fare un'unica grande opera... dal microcosmo a 1 macrocosmo... un microcosmo che si pone innumerevoli domande sul senso della vita, della storia, se poi ha un senso; e se è un nonsenso, tentare di trovare un senso al nonsenso. Non ci offrono responsi questi fogli. Ma un conforto sì: sappiamo che in una di quelle carte, a una riga imprecisata, uno di quei segni parla anche di noi... parla della foglia di rosa e della foglia di alloro, delle nevi dello scorso anno. Perché non ci sarebbe l'infinito se non ci fosse il finito".
Anche inunaltrociclo, intitolatoPasso dopo passo, l'artista dipinge imnumerevoli segni su superficidimaterialediverso(carta, tela o plastica), attribuendoadessisimboli ripetuti che alludono a un movimento costante.
1981
Tiene personali all’Institut für Moderne Kunst di Norimberga, alla Galerie Walter Storms di Villingen e alla Plurima di Udine.
1983
Il Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC) di Milano le dedica un'ampia antologica. Tiene inoltre personali allo Studio Dossi, Bergamo e, con Castellani, alla Plurima di Udine. È presente in "Arte Programmata e Cinetica 1953/1963, l'Ultima Avanguardia", al Palazzo Reale di Milano.
1984
Tiene una personale alla Galerie Beatrix Wilhelm di Leonberg. In questa occasione esce la prima monografia sul suo lavoro, di Flaminio Gualdoni. Un’altra personale è alla Plurima, Udine. E’ presente in “Azimuth e Azimut” al Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano.
1985
Tiene personali allo Studio Grossetti, Milano, e al Centro Santelmo, Salò. E’ in “Arte italiana degli anni ‘60” al Castello di Rivoli.
1986
Personale ai Musei Civici di Villa Mirabello, Varese.
1987
Inizia il ciclo Il movimento delle cose, per il quale utilizza fogli di plastica trasparente (poliestere) su cui dipenge con una penna speciale e secondo un procedimento particolare. Perosnale alla Galerie Beatrix Wilhelm, Stoccarda.
1988
Personale allo Studio G7, Bologna, con Spagnulo.
1989
Personale allo Studio Reggiani, Milano, con la serie Passo dopo passo.
1990
Viene invitata alla Biennale di Venezia ed espone due lavori dal titolo Il movimento delle cose, di 1,22x18 metri ciascuno. Espone con Colombo alla Galerie Schoeller di Düsseldorf, e in personale allo Studio Dabbeni, Lugano. Esce la monografia Dadamaino di Elena Pontiggia.
1993
Tiene personali alla Casa del Mantegna di Mantova e alla Stuftung für Konkrete Kunst di Reutlingen.
1994
Personale allo Studio Dabbeni, Lugano.
1995
Viene invitata alla mostra “Zero Italien. Azimuth/Azimut 1959/60 in Mailand. Und heute“ alla Villa Merkel, Galerie der Stadt, Esslingen.
1996
Inizia la serie Sein und Zeit. Pur lavorando con le stesse modalità, l'artista non intelaia più le opere ma le appende a una distanza di 20 cm dalla parete in modo da esaltarne la trasparenza. Personale alla Stiftung für Konstruktive und Konkrete Kunst di Zurigo.
1997
Personali allo Studio Dabbeni, Lugano, allo Studio Invernizzi, Milano e alla Borromini Arte Contemporanea, Ozzano Monferrato.
È in “Milano 1950-59. Il rinnovamento della pittura in Italia”, Palazzo dei Diamanti, Ferrara.
1998
Personale all’Associazione Culturale Amici di Morterone, Morterone.
2000
Ampia antologica al Museo di Bochum.
2003
Mostra antologica al Museo Virgiliano, Virgilio.
2004
Muore a Milano.
È presente in Zero. 1958-1968. Tra Germania e Italia, al Palazzo delle Papesse, Siena.
Marco Gastini nasce nel 1938 a Torino.
1960
L. Carluccio, Artisti sotto i trent’anni, in “Gazzetta del Popolo”, Torino, 2 giugno
1962
Giovani pittori in Piemonte, a cura di L. Carluccio, Edizioni di Comunità, Milano
1963
M. Bernardi, Mutamenti nei giovani pittori, in “La Stampa”, Torino, 28 maggio
F. Scroppo, in “L’Unità”, Roma, 28 maggio
L. Carluccio, Cinque giovani torinesi, in “Gazzetta del Popolo”, Torino, 2 giugno
1965
P. Fossati, Pittura con Pavese, in “La Voce”, Cuneo, 11 novembre
1966
E. Crispolti, in “Palatino”, Roma, 3 aprile
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O. Gambari, L’ecologia sposa l’arte nell’officina magica, in “La Repubblica”, Torino, 2 giugno
P.P. Benedetto, L’arte al posto dell’uovo, in “La Stampa”, Torino, 2 giugno
O. Herwig, Bilder drängen in den Raum, in “Süddeutsche Zeitung”, Monaco di Baviera, 21 giugno
B. Sonna, Bilder: Die aus dem Rahmen fallen, in “Süddeutsche Zeitung”, Monaco di Baviera, 23 giugno
A. Krauss, Bühnen für die Vergänglichkeit, in “Donau-Kurier”, Ingolstadt, 24 giugno
B. Reitter, Raumsprengende Malräume, in “Traunsteiner Tagblatt”, Traunstein, 26 giugno
W. Koethe, Bühnenreife Formate für Neureiche, in “Kunst”, Monaco di Baviera, giugno
J. Jurczyk, Marini, der kühle Blick aus Italien, Gastini, in “Rinascita Flash”, Monaco di Baviera, giugno
W. Koethe, Every Breath You Take, in “Kunst”, Monaco di Baviera, giugno-luglio
F. Meier, Fragen an die Malerei, in “Frankfurten Rundschan”, Francoforte, 28 luglio
La terza dimensione della pittura, in “Il Giornale dell’Arte”, Torino, luglio-agosto
M. Vallora, Un big-bang della pittura nell’opera-valigia di Gastini, in “La Stampa”, Torino, 4 agosto
R. Heise, Gegen Rahmenrichtlinien, in “Kunst”, Monaco di Baviera, 7 agosto
M. Vallora, Altre mostre, in “Specchio”, supplemento a “La Stampa”, Torino, 11 agosto
M. Bertoni, Marco Gastini. La memoria e l’oblio / Memory and Oblivion, in “Carte d’Arte Internazionale”, Messina, autunno
M. Taglieri, È uno spazio per la GAM, in “La Repubblica”, Torino, 29 novembre
G.M. Accame, Figure astratte. Esperienze internazionali della pittura aniconica, con testi di M. Bertoni, C. Cerritelli e F. Tedeschi, Campisano Editore, Roma
P. Giloy-Hirtz, Der Atem der Malerei, in “Künstlerkritisches Lexikon der Gegenwartskunst”, Monaco di Baviera, dicembre
2002
A. Gascò, Dialogos para los ojos, in “Levante”, Castelló, 18 ottobre
Quim Cullen, Sei artistas italianos de vanguardia exponen en el Museu de Belles Arts de Castelló “Arte del Piemonte en el Museu”,in “Levante”, Castelló, 18 ottobre
G. Curto, T. Conti, Signo, materia, pensamiento, in “El Periodico Mediterraneo”, Castelló, 20 ottobre
Ad.M. [A. Masoero], La pittura in bilico, in “Il Giornale dell’Arte”, Torino, ottobre
M. Paglieri, Asta d’arte contro la mafia, in “La Repubblica”, Torino, 12 novembre
I. Cambiati, Va all’asta il bosco delle differenze, in “La Stampa”, Torino, 12 novembre
T. Rivolo, Gastini e Rotta Loria alla Luisia, in “L’Eco del Chisone”, Pinerolo, 5 dicembre
T. Rivolo, Opere d’arte incastonate in biblioteca, in “L’Eco del Chisone”, Pinerolo, 12 dicembre
N. Orengo, Stella che vai, in “Tuttolibri”, supplemento a “La Stampa”, Torino, 23 dicembre
2003
B. Masera, Marco Gastini, in “Art’è”, Bologna, gennaio-febbraio
C.Al. Bucci, Le stanze della pittura, in “La Repubblica”, Roma, 6 aprile
R. Gramiccia, Marco Gastini e la libertà della pittura, in “Liberazione”, Roma, 14 aprile
A. Zevi, La pittura volante decolla dal muro, in “Corriere della Sera”, Milano, 14 aprile
G. Curto, Pittura aniconica, altro che minimal art, in “Tuttolibri”, supplemento a “La Stampa”, Torino, 19 aprile
F. D’Amico, I segni di Gastini tra ruggini e luci, in “La Repubblica”, Roma, 28 aprile
A. Mammì, Gotico grottesco, in “L’Espresso”, Roma, 30 aprile
A. Zevi, Incongruente instabile, in “L’Architettura - Cronache e Storia”, n. 570, Roma, aprile
Marco Gastini: una pittura scultura, in “Saluzzo Oggi”, Saluzzo, 13 maggio
R. Gramiccia, Alchimie nel bosco di Castelbasso, in “Liberazione”, Roma, 16 luglio
G. Curto, Gastini, Zorio e C. sulle strade del sale, in “Tuttolibri”, supplemento a “La Stampa”, Torino, 9 agosto
2004
C. Bonvicini, Nove parole di Marco Gastini, in “Quaderni di Villa Soranzo”, n. 8, Varallo Pombia, aprile
C. Bonvicini, Tre amici in galleria, per non parlare del cane, in “Quaderni di Villa Soranzo”, n. 8, Varallo Pombia, aprile
C. Corni, in “Quaderni di Villa Soranzo”, n. 8, Varallo Pombia, aprile
G. Curto, Con Gastini la villa s’illumina di blu, in “Tuttolibri” , supplemento a “La Stampa”, Torino, 15 maggio
F. De Bartolomeis, La tridimensionalità nell’arte contemporanea, Hopefulmonster, Torino
2005
M. Vallora, Sulla pietra, in “Specchio”, supplemento a “La Stampa”, Torino, febbraio
R. Gramiccia, La regola, il disordine, la democrazia, in “Liberazione”, Roma, 5 maggio
M. Fiorini, Camec, sfida d’artista tra Gastini e Ranaldi, in “Il Secolo XIX”, Genova, 16 luglio
L. Castellini, La Spezia mette in mostra la cultura, in “Il Giornale”, Milano, 21 agosto
M. Vallora, Gastini, sul muro la pelle della pittura, in “Tuttolibri”, supplemento a “La Stampa”, Torino, 27 agosto
L. De Sanctis, Gastini, l’invasione dello spazio, in “La Repubblica”, Roma, 29 settembre
M. De Candia, La pittura di Gastini raggiunge lo spazio, in “Trova Roma”, supplemento a “La Repubblica”, Roma, 25 settembre - 5 ottobre
R. Gramiccia, Marco Gastini, il gesto politico dell’artista, in “Liberazione”, Roma , 13 ottobre
P.P.,Gastini, spazio e luce graffiano i materiali, in “L’Unità”, Roma, 14 ottobre
S. Pegoraro, Gastini, metamorfosi dello spazio, in “Il Messaggero”, Roma, 5 novembre
M. Commone, Marco Gastini. Echi, La Spezia, Centro per l’Arte Moderna e Contemporanea, luglio-settembre 2005, in “Titolo”, n. 48, Perugia, autunno
Oltre frontiera. Un lavoro: un’opera, presentazione di F. Guidi Bruscoli, introduzione di B. Corà, Edizioni Canopo, Prato
A. Zevi, Peripezie del dopoguerra nell’arte moderna, Einaudi, Torino
2006
R. Gramiccia, Marco Gastini, la poetica dei materiali, in “Liberazione”, Roma 9 aprile
P. Naldi, Gastini pittore tridimensionale, in “La Repubblica”, Roma, 2 novembre
M. Vallora, Evasione dallo spazio chiuso, in “Specchio”, supplemento a “La Stampa”, Torino, 25 novembre
W. Meyer, Marco Gastini, l’eco degli elementi, in “Carte d’Arte Internazionale”, Messina, inverno
2007
F. Baboni, Marco Gastini espone alla 2000 & Novecento, in “IF”, Reggio Emilia, maggio
A.C. Bellati, Gastini. Colore addosso, in “Arte”, Milano, maggio
F. Baboni, Marco Gastini, in “Juliet”, n. 133, Trieste, giugno
A.M. Martini, Marco Gastini, in “EspoArte”, n. 47, Albissola Marina, giugno-luglio
A. Rigoni, La nuova pittura in Italia. Pitturapittura e pittura analitica 1972-1978, Quaderni di arte contemporanea 2, Fondazione Zappettini, Chiavari
Parola d’artista. Dall’esperienza aniconica: scritti di artisti italiani 1960-2006, a cura di G.M. Accame
e G. Vismara, Edizioni Charta, Milano
Venticinque anni d’arte 1982-2007, a cura di M. Paglieri, testo di R. Maggio Serra, Fondazione De Fornaris, Torino
2008
O. Gambari, Gastini e Mattiacci in “sospensione”, in “La Repubblica”, Torino, 19 gennaio
R. Gramiccia, Gastini Mattiacci, colori contromoda, in “Liberazione”, Roma, 25 gennaio
L. Parola, Il cielo in una stanza tra attese e realtà, in “La Stampa”, Torino, 25 gennaio
O. Gambari, Il cosmo secondo Mattiacci e Gastini, in “La Repubblica”, Torino, 30 gennaio
G. Curto, Gastini e Mattiacci, un dialogo sospeso, in “La Stampa”, Torino, 12 febbraio
F. Fanelli, A riveder le stelle, in “Vernissage”, supplemento a “Il Giornale dell’Arte”, Torino, febbraio
P. Levi, Sentiero d’arte. Fossati da New York a Bossolasco per “inventare” un museo naturale, in “La Repubblica”, Torino, 19 agosto
V. Feierabend, M. Meneguzzo, Pittura analitica, Silvana Editoriale, Milano, collana della Fondazione VAF per la promozione dell’arte italiana contemporanea, vol. VI
2009
Giorgio Bonomi, La disseminazione. Esplosione, frammentazione e dislocazione nell'arte contemporanea, prefazione di Achille Bonito Oliva, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli
Stefano Ferrari, Marco Gastini. Il quadro scappato dalla tela, in "Arte", Milano, gennaio
Marco Bazzini, Stefano Pezzato (a cura di), La collezione. Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, Giunti, Firenze - Milano
Maria Marinelli, Marco Gastini. Nel volo... attorno, in "Segno", Pescara, anno XXXIV, n. 223, febbraio - marzo
Roberto Gramiccia, Gastini con le ali ai piedi, in "Liberazione", Roma, 5 marzo
Francesco Poli, Volano pietre e tele nel blu di Gastini, in "La Stampa", Torino, 30 marzo
Nothing is permanent. Albert Baronian, profession: galeriste, pubblicato in occasione della mostra (La Centrale Eléctrique, Centre d'Art Contemporain de la Ville de Bruxelles, 19 giugno - 27 settembre), La lettre volée, Bruxelles
Luci d'Artista, è Marco Gastini nel 2009 a illuminare Torino, in "Exibart on paper", anno VIII, n. 61, novembre - dicembre
Emanuela Minucci, Luci sulla città, in "La Stampa", Torino, 3 novembre
Marina Paglieri, Gastini rinnova Luci d'Artista, in "la Repubblica", edizione Torino, 4 novembre
Roberto Gramiccia, Fragili eroi. Ritratti d'artista, prefazione di Mario Monicelli, Derive Approdi, Roma
2010
Lucilla Saccà (a cura di), Serafino Flori. Storia di una galleria, Artshow Edizioni, Milano
Luca Massimo Barbero (a cura di), Torino sperimentale 1959-1969. Una storia della cronaca: il sistema delle arti come avanguardia, pubblicato in occasione della mostra (Sala Bolaffi, Torino, 19 febbraio - 9 maggio), Allemandi, Torino
Laura Tansini, The work is space and energy. A conversation withMarco Gastini, in "Sculpture", pubblicazione di International Sculpture Center, Hamilton (New Jersey), vol. 29 n. 6, luglio-agosto
Flavio Fergonzi, Antonello Negri, Marina Pugliese (a cura di), Museo del Novecento. La collezione, Electa, Milano
Marcella Beccaria, Elena Volpato (a cura di), Dieci anni e oltre. La collezione della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea - CRT per Torino e il Piemonte, Archive Books, Berlino
2011
Evelyn Vogel, Gemalte Partituren, in "Süddeutsche Zeitung", Monaco di Baviera, 20 aprile
Dario Pappalardo, I miraggi di Gastini ispirati dai colori del Salento, in "la Repubblica", Roma, 16 luglio
Ilaria Marinaci, Gastini: "Ispirato dai colori del Salento", in "Nuovo Quotidiano di Puglia", Lecce, 16 luglio
T. C., Gastini, ispirazioni meridiane, in "La Gazzetta di Lecce", Lecce, 16 luglio
Elena Volpato, Gastini al castello, in "Saturno", inserto de "Il Fatto Quotidiano", Roma, 29 luglio
Roberto Gramiccia, L'unità del Paese attraverso l'arte di Marco Gastini, in "Liberazione", Roma, 21 agosto
Marco Vallora, Con Gastini cantano le pietre di Specchia, in "La Stampa", Torino, 22 agosto
Marco Gastini nasce nel 1938 a Torino.
1964
Galleria del Falò, Alba, 18-30 aprile, catalogo, testo di P. Fossati
1967
Galleria della Steccata, Parma, gennaio-febbraio, catalogo, testo di P. Fossati
Il Girasole Galleria d’Arte Contemporanea, Roma, 2-22 dicembre, catalogo, testo di E. Crispolti
1968
Galleria Pozzi Arte Contemporanea, Novara, 13 gennaio - 4 febbraio, catalogo, testi di E. Crispolti e P. Fossati
Galleria Il Punto, Torino, dal 9 maggio, catalogo, testo di P. Fossati
Galleria FranzP Arte Contemporanea, Torino, autunno
1969
Galleria Piattelli, Roma, dal 22 gennaio, catalogo, testo di E. Crispolti
Salone Annunciata, Milano, 20 febbraio – 11 marzo, pieghevole
1970
GAP Studio d’Arte Contemporanea, Roma, 25 novembre - 10 dicembre, pieghevole
1971
Galleria L.P. 220, Torino, dal 26 gennaio
(in) spazio, Salone Annunciata, Milano, 18 febbraio - 9 marzo, pieghevole, testo di M. Gastini
Galerie Wspolczesna, Varsavia, 13 maggio – 6 giugno, pieghevole, testo di M. Gastini
Galleria L.P. 220, Calice Ligure, dal 31 luglio
Galerie Argès 2, Bruxelles, dal 30 novembre
1972
Galleria Beniamino, Sanremo, 17-29 febbraio, catalogo, testo di M. Gastini
Galleria Flori, Firenze, dall’11 marzo (con Giorgio Griffa)
Les Halles, Bruges, mostra presentata da Galerie Argès 2, Bruxelles, luglio, catalogo, testo di P. Sterckx
Salone Annunciata, Milano, 12-31 ottobre, pieghevole
1973
Galleria Primo Piano, Roma, dal 30 gennaio, pieghevole, testo di P. Fossati
Galerie Argès 2, Bruxelles, dal 2 maggio, pieghevole, testo di M. Gastini
Galerie Annemarie Verna, Zurigo, dal 29 giugno, pieghevole
1974
Galleria Banco, Brescia, dal 10 gennaio
Galerie m, Bochum, 25 gennaio - 5 marzo, pieghevole
Galleria Il Sole, Bolzano, 9 febbraio - 7 marzo, catalogo, estratto di intervista con l’artista realizzata nel 1973 da P. Fossati
Galerie D+C Mueller-Roth, Stoccarda, 8 marzo - 6 aprile, pieghevole
Galerie Swart, Amsterdam, 29 aprile - 17 maggio
Galleria Ferrari, Verona, 10 maggio - 10 giugno, catalogo, testo di M. Gastini
Claudio Bottello Arte, Torino, dal 29 ottobre, catalogo, intervista con l’artista di P. Fossati
Galleria Nova Arte Moderna, Prato, 14 dicembre - 10 gennaio 1975, catalogo, testo di P. Fossati
1975
Salone Annunciata, Milano, dal 6 febbraio, pieghevole
New Works and Installation Piece, Cirrus Gallery, Los Angeles, 14 marzo - 5 aprile
Galleria Peccolo, Livorno, dal 12 aprile, catalogo
1976
Opere 1969/1976, Galleria Gian Enzo Sperone, Roma, dal 30 gennaio
Opere recenti, Primo Piano Galleria d’Arte, Roma, dal 30 gennaio
Galerie Albert Baronian, Bruxelles, dal 31 marzo
Salone Annunciata, Milano, dall’11 maggio, pieghevole (con Giuseppe Spagnulo)
Galerie Annemarie Verna, Zurigo, dal 14 maggio, pieghevole
XXXVII Esposizione biennale internazionale d’arte, Giardini di Castello, Venezia, 14 luglio - 10 ottobre,
sezione Attualità internazionali ’72-76, a cura di O. Granath, catalogo, sala personale
1977
Galleria Christian Stein, Torino, dal 27 gennaio
Galerie D+C Mueller-Roth, Stoccarda, 8 marzo - 7 aprile
Galleria Forma, Genova, dal 25 marzo, manifesto
John Weber Gallery, New York, 11-28 maggio
Galleria E Tre, Roma, novembre
Galleria Spagnoli, Firenze
1978
Galerie Walter Storms, Monaco di Baviera, 13 marzo - 13 aprile, pieghevole
Galleria Banco, Brescia, dal 21 marzo, pieghevole (con Michele Parisi)
Galerie Walter Storms, Monaco di Baviera, 21 aprile - 27 maggio, pieghevole
Galleria La Tartaruga, Roma, aprile, mostra organizzata in occasione della presentazione del volume Pantomima, Franco Mello e Giorgio Persano Editori
Tekeningen/Grafiek, Multi Art Points, Amsterdam, 28 maggio - 30 giugno; per l’occasione viene edita la serigrafia Azzeramento su plexiglas fresato
Segni e (altri) spazi, Studio Carlo Grossetti, Milano, dal 23 novembre
1979
Marks and/on Spaces, John Weber Gallery, New York, 31 marzo - 24 aprile, catalogo, testo di M. Gastini
Galerie Albert Baronian, Bruxelles, dall’8 maggio
Studio G7 / Ginevra Grigolo, Bologna, novembre
1980
Centre d’Art Contemporain, Ginevra, dal 16 aprile, pieghevole
Galerie Walter Storms, Villingen, 20 aprile – 30 maggio, catalogo
Galerie Annemarie Verna, Zurigo, 30 settembre - 25 ottobre, pieghevole
1981
Galleria Vigato, Alessandria, marzo-aprile
Galleria Taide, Salerno, maggio
Come di un respiro che preme nei polmoni, Galleria Martano, Torino, 7 aprile - 10 maggio, catalogo, testo di T. Trini, edizione in 1000 copie + 60 esemplari rilegati in tela con sovraccoperta contenenti un’acquaforte su carta e pergamena tirata da Marco Noire Stampatore in Torino, numerata e firmata dall’artista
Refektorium des Karmerliter-Klosters, Francoforte, 9 maggio - 13 giugno, mostra organizzata dalla Galerie Appel und Fertsch di Francoforte, catalogo, testi di P.G. Castagnoli, P. Weiermair e M. Gastini
Salone Villa Romana, Firenze, 30 ottobre – 27 novembre
1982
Esercizi di lettura 4, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Bologna, dal 20 febbraio, catalogo, testi di P. Fossati e F. Gualdoni
Studio G7 / Ginevra Grigolo, Bologna, dal 21 febbraio
L’ala della pittura - Flügel der Malerei, a cura di H. Friedel, Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco di Baviera, 21 aprile - 30 maggio, catalogo
La vitalità che scatena si raggruma, come per disegnare l’energia che dipinge, John Weber Gallery, New York, 1-22 maggio
XL Esposizione biennale internazionale d’arte. Arte come arte: persistenza dell’opera, Giardini di Castello, Padiglione Italia, Venezia, 13 giugno - 12 settembre, catalogo, sala personale
Gastini, Galleria Mèta, Bolzano, 9 ottobre - 10 novembre, catalogo, testo di H. Friedel
1983
Gunnar Olsson Konsthandel, Stoccolma, 15 gennaio - 10 febbraio (in occasione della mostra
Grigia immersione, 1982, tecnica mista, carbone, carrube, ferro su tela, è acquistata dal Moderna Museet)
Galleria L’Isola, Roma, febbraio-marzo, catalogo, testo di J. Schilling
Opere: 1958-1983, Palazzina dei Giardini, Galleria Civica d’Arte Moderna, Modena, 26 marzo - 30 aprile, catalogo, testo di F. Gualdoni
Galleria Plurima, Udine, dal 28 maggio (con Mario Nigro); mostra organizzata nell’ambito del ciclo di rassegne Continuità a cura di F. Menna
Neue Bilder Zeichnungen, Galerie D+C Mueller- Roth, Stoccarda, 2 dicembre - 21 gennaio 1984 Galleria Ariete Grafica, Milano
1984
“…Da le storie di Mombresto…”, Galerie Susanna Kulli, St. Gallen, 28 gennaio - 28 marzo
Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano, 1 marzo - 2 aprile, catalogo, testo di P. Fossati
Galleria Plurima, Udine, 24 marzo - 12 aprile, catalogo
Studio Dossi, Bergamo, maggio, catalogo, conversazione con l’artista di M. Meneguzzo
Neue Arbeiten, Galerie Dr. Luise Krohn, Badenweiler, 2 giugno - agosto
Studio Carlo Grossetti, Milano, dal 24 ottobre
1985
Nya Målningar, Gunnar Olsson Konsthandel, Stoccolma, marzo
Galleria Martano, Torino, aprile-maggio, catalogo, testo di M. Gastini
Nya arbeten, Galerie Nordenhake, Malmö, dall’8 novembre
1986
Galerie Appel und Fertsch, Francoforte, 15 gennaio - 15 febbraio
Galerie Krista Mikkola, Helsinki, 6-30 marzo, catalogo, testi di M. Gastini e F. Gualdoni
Galerie Walter Storms, Monaco di Baviera, settembre-ottobre
John Weber Gallery, New York, 7-25 ottobre
Galerie Wassermann, Monaco di Baviera, ottobre
1987
Galerie Susanna Kulli, St. Gallen, 16 gennaio - 5 marzo
Studio Carlo Grossetti, Milano, dal 9 aprile
Galleria Arte & Altro, Milano, aprile
Galleria Rossana Ferri, Modena, giugno-settembre, catalogo, testo di M. Bertoni
Mostra a cura di N. Orengo e M. Bertoni, Castel Burio, Costigliole d’Asti, 12 settembre – 25 ottobre, catalogo, testo di M. Gastini, mostra organizzata in collaborazione con Galerie Branstetter & Wyss, Zurigo
1988
Lavori 1986/87, Galleria Mèta, Bolzano, 9 gennaio - 4 febbraio, catalogo, testo di W. Guadagnini
Neue Bilder, Galerie Appel und Fertsch, Francoforte, 15 gennaio - 15 febbraio
Studio G7 / Ginevra Grigolo, Bologna, marzo- aprile (con Eduard Habicher), catalogo, testo di M. Bertoni; per l’occasione esce il volume Dialogare, a cura di M. Bertoni, Studio G7, Bologna
Villa della Rocca e Piazza Pecori, San Gimignano, 28 maggio - luglio; per l’occasione esce il periodico “Lorenzo il Magnifico”, n. 2, San Gimignano, con testi di M. Bertoni e M. Gastini
Galleria Oddi Baglioni, Roma, maggio
John Weber Gallery, New York, 8-29 ottobre
Galerie Hans Barlach, Colonia, 11 novembre - 14 gennaio 1989, catalogo, testo di J. Schilling
1989
“L’è tut lì ant êl ciel”, Galleria Martano, Torino, 20 aprile - maggio, catalogo, testi di F. D’Amico e M. Gastini.
Galerie Krista Mikkola, Helsinki, 12 maggio - 4 giugno
Galerie Hans Barlach, Amburgo, maggio, catalogo, testo di J. Schilling
Project Room, John Weber Gallery, New York, 9-30 settembre
Mostra a cura di P. Herkenhoff, Museo de Arte Moderna, Rio de Janeiro, dicembre, mostra organizzata nell’ambito del progetto Phenix Barbara Kornblatt Gallery, Washington
1990
Segni, Galleria Il Triangolo Nero, Alessandria, 17 febbraio - 3 marzo, catalogo in edizione numerata, testi di M. Gastini
Hanno vissuto i cieli e le stelle, Studio G7 / Ginevra Grigolo, Bologna, 31 marzo - 15 maggio
Idea gesto traccia 1969-1990, Galerie Branstetter & Wyss, Zurigo, 27 aprile - 9 giugno
Galleria Franca Mancini, Pesaro, aprile
Stones Are Signs, John Weber Gallery, New York, 6-27 ottobre
1991
Immergersi all’interno, Studio La Città, Verona, dal 19 aprile, catalogo, testo di M. Bertoni (con Paolo Patelli)
Galerie Walter Storms, Monaco di Baviera, 22 novembre - 16 gennaio 1992
Galleria d’Arte Il Cenacolo, Trento, dal 6 dicembre
1992
Mostra a cura di P.G. Castagnoli, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Villa delle Rose, Bologna, 10 maggio - 31 luglio, catalogo, testo di P.G. Castagnoli e M. Gastini, intervista di M. Bertoni
1993
…sdipanarsi in allungo e ri-orientarsi, a cura di D. Eccher,Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento, 22 gennaio - 13 marzo, catalogo, testi di M. Gastini, L. Parola e F. Poli
Galerie Hans Barlach, Colonia, 22 gennaio – 12 marzo
Werke 1967-1993, a cura di P. Weiermair e R. Waspe, Frankfurter Kunstverein, Steinernes
Haus am Römerberg, Francoforte, 15 giugno - 18 luglio (poi Kunstmuseum, St. Gallen, 4 settembre - 31 ottobre), catalogo unico, testo di P. Weiermair, intervista all’artista di M. Bertoni
Galerie Appel und Fertsch, Francoforte, 16 giugno - 10 luglio
Galerie Hans Barlach, Amburgo, 22 ottobre - 22 novembre
1994
A Private Collection, Galerie Wassermann, Monaco di Baviera, dal 3 maggio
Galleria Martano, Torino, 9 maggio - 30 giugno; in occasione della mostra l’opera Tra gli echi… entrare, 1994, viene installata nella sede del Fondo Rivetti per l’Arte, Torino
Opere recenti, a cura di M. Ghisi e M. Zanelli, Galleria Disegno, Mantova, 9 settembre - 1 ottobre, catalogo
Among the Echoes, John Weber Gallery, New York, 24 settembre - 22 ottobre
1995
Studio La Città, Verona, dal 19 febbraio
Galerie Walter Storms, Monaco di Baviera, 9 settembre - 21 ottobre; alcuni lavori sono esposti nello studio dell’artista a Villa Waldberta, Feldafing
1996
Opere recenti, Studio G7 / Ginevra Grigolo, Bologna, dal 20 gennaio
Tra gli echi della luce, Maura Cocchi Arte Contemporanea, Parma, 18 maggio - 30 settembre, catalogo, testo di H. Friedel, conversazione con l’artista di D. Biasin
Galerie Pièce Unique, Parigi, dal 19 settembre, catalogo, testo di F. Poli
Galerie Krief, Parigi, dal 19 settembre
1997
Scommessa, a cura di M. Romiti, Santa Maria della Scala / Palazzo Pubblico - Loggiato / Fontebranda / Piazza Sant’Agostino - Portico Convitto Tolomei, Siena, 12 luglio - 15 settembre, catalogo, testi di O. Calabrese, B. Corà, biografia di D. Lancioni
1998
Der Atem, die Luft, das Licht, Orangerie im Schlosspark Belvedere, Weimar, 14 giugno - 30 luglio, catalogo, testi di H. Friedel, M. Gastini e D. Lancioni
Lo spazio del sentire, Castello, Brunnenburg, 11 luglio - 2 agosto, mostra organizzata da Tempo Reale Associazione Culturale di Merano, catalogo, testi di AA.VV. (con Giulio Castagnoli)
The Transparent Eye and Other Tales, John Weber Gallery, New York, 12 settembre - 10 ottobre
1999
Sportswear Company, Milano, 25 marzo – 10 aprile; mostra organizzata in occasione della presentazione del volume di L. Ballerini e M. Gastini, Navi di terra e di mare, Danilo Montanari Editore, Ravenna
Triglifi e metope di Marco Gastini, Galleria Artipici Carteriani, Modena, 15-31 maggio
Opere recenti, Galleria Il Cenacolo, Trento, dall’8 ottobre
2000
Galerie Walter Storms, Monaco di Baviera, 29 aprile - 29 luglio
In the Echoes of Signs, Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, dal 12 maggio
1999/2000, Galleria Martano, Torino, dal 18 maggio; in occasione della mostra viene edito il volume di M. Gastini Appunti per due lavori, Martano Editore, Torino
2001
Mostra a cura di P.G. Castagnoli, Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti - Parco del Valentino, Torino, 3 marzo - 29 aprile (poi Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco di Baviera, 16 giugno - 12 agosto), catalogo unico, testi di M. Belpoliti, M. Bertoni, R. Fuchs e D. Lancioni
Un lavoro, un’opera. Una poesia di Maurizio Cucchi, un’installazione di Marco Gastini, Già Vianuova Arte Contemporanea, Firenze, 29 marzo - 7 aprile
Galleria Plurima, Udine, 7 aprile - 20 maggio, catalogo, intervista di F. Turchetto (con Gilberto Zorio)
Fogli di viaggio, a cura di F. Fanelli e F. Rosso, Galleria 41 Artecontemporanea, Torino, 25 maggio - 30 giugno, catalogo; allegata al catalogo è un’incisione dell’artista in 40 esemplari numerati e firmati
2002
La pittura… attorno, Lorenzelli Arte, Milano, 26 settembre - 9 novembre, catalogo, testi di H. Friedel e M. Gastini
Biblioteca Luisia, Vigone (Torino), 2-22 dicembre
2003
Volume!, Roma, 7 aprile - 21 maggio, catalogo, testo di B. Corà
2004
Pinacoteca Comunale - Villa Soranzo, Varallo Pombia, catalogo, testi di C. Bonvicini e C. Corni, 24 aprile - 20 maggio
Galerie Walter Storms, Monaco di Baviera, 22 giugno - 31 luglio
Linea d’ombra, Galleria Disegno, Mantova, ottobre
2005
Galleria Bruno, Cosenza, 3-31 marzo
Moto sospeso, Carte d’Arte Mostre, Catania, 12 maggio - 15 giugno
Chiesa di San Giacomo, Treville (Alessandria), 21 luglio - 13 agosto
Echi, a cura di B. Corà, CAMeC - Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, La Spezia, 15 luglio - 4 settembre, catalogo, testo di C. Bonvicini, conversazione con l’artista di B. Corà (poi, a cura di B. Corà e W. Meyer, Kunsthalle Göppingen, Göppingen, 25 settembre - 30 ottobre, catalogo, testi di C. Bonvicini e A. Reckert)
Corrispondenze e riflessi, Galleria dell’Oca, Roma, 29 settembre - 11 novembre, cartella, testo di B. Carpi De Resmini, biografia di V. Gramiccia, fotografie di C. Abate
Mostra a cura di F. D’Amico, Spirale Arte Contemporanea, Milano, 24 novembre - 24 dicembre, catalogo (con Paolo Icaro)
2006
Il respiro e l’aria, Otto Gallery, Bologna, 7 ottobre - 28 novembre
2007
La pittura… addosso, a cura di G. Rossi e M. Vescovo, 2000 & Novecento Galleria d’Arte, Reggio Emilia, 14 aprile - 14 giugno, catalogo a cura di M. Paule Fournier e E. Rossi, testo di M. Vescovo
1 2 3, NMB studio, Torino, 20 settembre - 20 ottobre
Immagini, forme e natura delle Alpi, a cura di D. Eccher, Palazzo Sertoli, Sondrio, 26 settembre - 30 novembre, catalogo, conversazione con l’artista di D. Eccher; mostra organizzata in contemporanea con le personali di Simon Starling e Velasco Vitali
2008
Sospensione, Galleria Giorgio Persano, Torino, 18 gennaio - 29 marzo (con Eliseo Mattiacci)
Il canto delle pietre, a cura di R. Angaramo, J. Bacon, D. Cazzato, F. Fossati, Sentè d’Art, Bossolasco, dal 2 agosto, installazione permanente, catalogo, testo di M. Gastini
Nel volo… attorno, a cura di P.G. Castagnoli, Galleria dello Scudo, Verona, 7 dicembre – 28 febbraio 2009, catalogo, dialogo con l’artista di M. Vallora
2011
Attimi sospesi, Walter Storms Galerie, Monaco di Baviera, 11 marzo - 30 aprile; edizione: Schellingstrasse 48, München, 96 esemplari numerati e firmati, testo di Elena Volpato, settembre
Miraggi e riflessi e Terre e altre storie, a cura di L. Ficacci, da un progetto di M. Senin Forni, Palazzo Risolo e Spazio Cactus, Specchia (Lecce), 16 luglio - 4 settembre; catalogo, testi di L. Ficacci, E. Winspeare
Marco Gastini, Palazzo Pepoli Campogrande, Bologna, 25 novembre 2011 - 31 gennaio 2012
... settanta, Otto Gallery, Bologna, 26 novembre 2011 - 12 febbraio 2012, catalogo
2012
Contrappunti. Con una finestra sullo studio, MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, Bologna, 28 gennaio - 1 aprile
Monadi e numeri, Galleria Progettoarte-elm, Milano, 17 maggio - 31 giugno, a cura di B. Corà, catalogo, testo di B. Corà
Nel volo… sospeso, Accademia di Belle Arti di Brera, Salone Napoleonico, Milano, 30 maggio - 12 luglio 2012, cartella, testi della Commissione Cultura dell’Accademia, M. Gastini, V. D’Urso
2013
Marco Gastini. Carte, Galleria T.A.C., Perugia, 26 giugno - 27 luglio, a cura di G. Bonomi, catalogo, testo di G. Bonomi
2014
Marco Gastini, ACCART - Antonella Cattani Contemporary Art, Bolzano, 14 febbraio - 30 aprile
Polifonie, Museo Pecci, Spazio Borgogno, Milano, 17 aprile - 14 giugno, a cura di S. Pezzato
2015
Duetti, Galleria Nicola Pedana, Caserta, 22 marzo - 10 maggio, a cura di V. D’Urso, catalogo, testo di V. D’Urso
Marco Gastini nasce nel 1938 a Torino.
Marco Gastini nasce nel 1938 a Torino. Ancora prima di frequentare le scuole d’arte, la sua formazione avviene nel laboratorio del padre, di mestiere marmista, dove, attraverso una pratica quotidiana, conquista familiarità e dimestichezza con i materiali e le tecniche di lavorazione.
Diplomatosi presso il Liceo Artistico, prosegue i suoi studi alla Scuola di Pittura dell’Accademia Albertina di Torino. Muovendo i primi passi nella temperie tardo informale, dipinge quadri di gusto astratto e qualità cromatica densa, per approdare progressivamente a una pittura sempre meno materica, che ha per soggetti nudi femminili o paesaggi. I risultati vengono esposti nel ’67-’68 a Parma, Roma, Novara, presentati da Paolo Fossati e Enrico Crispolti.
Alla fine degli anni Sessanta, immerso nel fervido clima del capoluogo piemontese e attivamente coinvolto dalle istanze di rinnovamento artistico e sociale che lo animano, sviluppa un’originale ricerca sulla pittura, indagata negli elementi che ne determinano il grado espressivo essenziale: il segno, la presenza spaziale, l’azzeramento cromatico. In questo periodo si susseguono tentativi e sperimentazioni, espressione di una crescita artistica quasi frenetica.
Dalle tele dipinte a spray (Paesaggio), esposte alla personale del 1968 alla Galleria Il Punto di Torino, si passa rapidamente agli smalti e ai floccaggi su plexiglas, legno o vedril (Linea d’aria), che l’anno seguente trasformano le stanze del Salone Annunciata di Milano in un ambiente fluido, dove la pittura attraversa lo spazio nel gioco di trasparenze dei supporti.
La sottile “pelle” della pittura si addensa mano a mano in macchie di colore ad alta percentuale di metallo, che rivestono vetri, neon o cassette di plexiglas, finché nel 1970 al Salone Annunciata vengono esposte per la prima volta le macchie di piombo e antimonio, concepite nel '69: sulla parete, supporto di cui si suggerisce una potenziale infinitezza, la pittura si è concretizzata come fatto fisico (62 macchie).
Questa ricerca, per quanto coeva e tangente alle esperienze radicali di arte minimale e concettuale, rimane, tuttavia, sempre incentrata sul mezzo pittorico – per necessità, come Gastini stesso dichiara, perché dipingere è per lui canale di espressione naturale – e per tale ragione l’artista viene annoverato fra i pionieri della cosiddetta “pittura analitica” fin dai primi anni Settanta.
Nascono allora lavori su parete, rigorose quadrettature e tracciati elementari in polvere di cemento, carboncino o conté (18 x 18 / 3 rossi + 1), preceduti idealmente da lastre progettuali in durcot su plexiglas (Progetto per parete); l’artista non abbandona comunque la tela, e su di essa interviene con esili segni che constatano lo spazio, lo misurano attraverso geometrie di chiara e semplice lettura (Acrilico n. 5, 10/1, AYZ).
Cruciale è sempre il rapporto di ambiguità che lega il supporto e la pittura (in senso lato), come ben si evince dal gruppo dei plexiglas graffiati, dove, sul supporto invisibile, il tracciato del gesto assume visibilità, riflette la sua ombra, e la trasparenza è rivelata.
Primo segnale di distacco dal minimalismo cromatico è l’utilizzo del pigmento “pearl white”, madreperla, dal 1977 applicato con l’aiuto del medium sulle tele, sulle carte o direttamente sul muro: esso rappresenta l’uscita dal “non colore”, racchiude in sé “tutti i colori”, conferisce alla superficie una vibrazione e determina uno scarto percettivo nello sguardo dell’osservatore.
Il ’77 è per Gastini l’anno della prima personale alla John Weber Gallery di New York (che segue quella presso la Cirrus Gallery di Los Angeles), dove la monumentale opera New York Project / 44 Units scandisce sulla lunghezza di una parete una composizione di tele di diverse dimensioni; l’accompagna un libro, New York Project / Ten Possibilities, sulle cui pagine l’artista sviluppa l’idea nata con l’opera, disegnando dieci combinazioni fra le tele: un ricorso al libro d’artista come mezzo di riflessione e approfondimento delle ricerche.
L’approdo a New York nella galleria di John Weber si inserisce in un percorso che ha condotto Gastini ad esporre presso importanti gallerie straniere negli anni Settanta: si segnalano le collaborazioni con le gallerie Argès e Baronian di Bruxelles, Annemarie Verna di Zurigo, D + C Mueller Roth di Stoccarda, Walter Storms di Monaco di Baviera. Egli prende inoltre parte a diverse collettive che ritraggono la situazione dell’arte italiana.
In Italia espone le sue opere nelle principali città: ricordiamo le mostre allo Studio Grossetti di Milano, alle gallerie Primo Piano e Sperone di Roma, a Il Banco di Brescia, alla Christian Stein di Torino. Del 1976 è la prima monografia di Paolo Fossati, edita proprio da Christian Stein, cui seguirà quella del 1988 per le Edizioni Essegi di Ravenna. Ancora, nel ’76, Gastini ottiene una sala personale alla Biennale di Venezia. Filiberto Menna recensisce la personale alla Galleria E Tre di Roma (1977) e Pier Giovanni Castagnoli quella allo Studio G7 di Bologna (1979).
Alla fine del decennio, come le macchie avevano lasciato presagire, la pittura è ormai sconfinata dalla superficie della tela, della carta o degli altri supporti, e ha conquistato la parete, intesa come campo illimitato della sua azione (Paesaggio II). Con 11/24, nel 1979 Gastini imprime una svolta al suo lavoro, inserendo nell'opera un tronco d'albero penetrato dalle fusioni di piombo e antimonio.
L’elemento naturale, vivo e vivificante, irradia un’energia, abilmente rappresentata dalle fusioni, che si trasmette alla tela e crea così un campo di tensione; questo carattere ambientale, attivato dal materiale, ingenera un coinvolgimento emotivo, sensoriale, che si discosta dalla più piana e minimale analisi della relazione tra supporto e superficie pittorica.
In L’ala della pittura la dialettica si instaura tra la pittura raggrumata “al centro”, su quella porzione di spazio che è la tela, e i segni (macchie, linee) che vanno diradandosi, galleggiando, tutto attorno: anche in questo caso si stabilisce un campo energetico e l’osservatore, catturato al suo interno, è indotto a spostare senza posa il suo sguardo tra la tela e lo spazio pittorico circostante, nel tentativo di afferrarne la dilatazione.
Da questo momento, subentrano nel lessico di Gastini i materiali più disparati: la pergamena, plasticamente sospesa a generare una sottile tensione (Come di un respiro che preme nei polmoni, 1980); vetro e metalli quali ferro, rame e stagno (Sempre a…, ... e tutto è sempre ora, Increspa e scivola); elementi organici come il carbone e vegetali simili a carrube che ricordano, nella sagoma, le virgole a carboncino (Dittico A,B).
Vi sono poi materiali usati, consumati, come il legno delle ciarlate, le travi che sostengono i tetti delle case di montagna: indicatori di tensione, colpiscono l'artista per la loro storia, per l’essere segni modellati naturalmente dal tempo e dall’azione dell’uomo (La luce si spoglia della sua veste). Di legno sono inoltre le cassette, le traversine dei binari, oppure le tavole tridimensionalmente assemblate a comporre un paravento o, in alternativa, un retablo (Il grande libro di Colmar, trasposto anche in forma di libro d’artista, le cui pieghe delle pagine rispecchiano quelle dei giunti che tengono insieme le assi); alle volte entrano nel dipinto una mensola (Scuri cacciati), un’intera finestra (Nella finestra… l’entrare, forse), una porta. Simili pannelli mobili suggeriscono la moltiplicazione dei livelli di lettura e delle superfici della pittura, soggette a essere osservate sotto una luce sempre nuova.
Nel 1989, alla Galleria Martano, con la quale Gastini collabora stabilmente, la mostra L’è tut li ant êl celracconta le “storie” di Mombresto, luogo d’affezione dell’artista che, spinto dal legame con le sue montagne, inizia a utilizzare la pietra, in particolare le lose che costituiscono i tetti delle baite (I segni delle lose si esaltano nel vento).
Spesso, nelle opere, i materiali che abbiamo enumerato si offrono tutti in una volta, pur senza togliere coesione all’insieme: ci troviamo dinnanzi a una sovrabbondanza variegata e barocca di frammenti che, con onnivora curiosità, vengono inseriti per accumulazione nel discorso pittorico, scelti non in funzione delle loro valenze simboliche, ma in virtù della suggestione che il loro vissuto è in grado di dare e, nondimeno, delle loro caratteristiche formali. La scelta dipende insomma da una sorta di affinità elettiva, emotiva, con gli oggetti, al fine di dar loro continuità nella pittura. Nonostante l’insistenza sulla concretezza dei materiali, infatti, in Gastini il lavoro artistico scaturisce dall’idea, dal progetto, spesso nato da una sensazione, un’emozione, un’esperienza della vita. Viceversa, è anche vero che dall'opera scaturisce un’emozione. Di più: la pittura è, per Gastini, l’emozione stessa, fermata in equilibrio instabile.
Altro fattore importantissimo, dall'inizio degli anni Ottanta, è il reintegro del colore: l’impasto pittorico aumenta di complessità ritrovando un acceso cromatismo e, nella rinnovata matericità della “tecnica mista”, è arduo riconoscere pigmenti e leganti (Le tensioni esistono, vengono generate e si rigenerano in pittura I e II). Colore è per l’artista sinonimo di immersione, è ciò che rende possibile lo smarrimento dell’osservatore nell’ambiente, è la pittura che si apre allo spettatore, all’incontro.
Per quanto concerne i titoli delle opere, dai numeri seriali e dai codici essenziali degli anni Settanta si passa a frasi talvolta lunghe ed evocative, spiegazioni di ciò che la pittura fa, coronate dai tre puntini che, col linguaggio e col pensiero, rinviano a una sospensione spaziale e connotano il tutto di lirismo. Il vocabolario adottato, se da un lato riconduce a un’idea di levità, dall’altro è molto fisico: toccare, pungere, stare addosso, e così via, sono alcune delle sensazioni suggerite.
Nel corso degli anni Ottanta, la fama artistica di Gastini si consolida. Al 1982 risalgono la seconda partecipazione alla Biennale di Venezia e la monografia di Tommaso Trini. Lo stesso anno, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco di Baviera ospita la sua prima grande retrospettiva, a cura di Helmut Friedel; seguono la personale alla Galleria Civica di Modena (1983), corredata da un catalogo con un testo critico di Flaminio Gualdoni, e al PAC di Milano (1984).
In questo periodo incontriamo inoltre nella sua produzione le grandi dimensioni: nel 1987, a Castel Burio, La nave vichinga solca i filari, installazione site-specific all’aperto e in stretto dialogo con l’ambiente, veleggia come in un sogno, mentre il suo profilo richiama quello dei merli alle sue spalle; l’anno successivo, a San Gimignano, in Piazza Pecori un grande lavoro si ispira al gioco dei bambini per le strade (Il sogno respira nell’aìre). Troveremo lavori in scala monumentale anche nel decennio seguente.
In continuità con quanto detto finora, le opere degli anni Novanta si distinguono per l’evidente impiego del ferro, sotto forma di tondini e altri elementi di scarto industriale recuperati nei cantieri, che recano in sé un’eco del lavoro dell’uomo, della forza cui sono stati sottoposti: proprio in questo risiede la loro energia intrinseca. I ferri si rincorrono, talvolta danno vita a sculture che fronteggiano la tela (Among the echoes), tracciano un percorso, una scrittura che attraversa e unifica gli elementi sparpagliati della composizione, dettando un ritmo (Velato e ri-velato). Questo sistema di rimbalzi e di eco visiva richiama in causa la dialettica tra spazio della tela e spazio della pittura: le tele, scomposte sulla parete, sono ricomposte secondo un nuovo ordine e bilanciate attraverso l’azione dei ferri (Senza titolo, 1998).
Di eco musicale si può parlare a pieno titolo per le stanze dell’Orangerie im Schlosspark Belvedere di Weimar, sede, nel 1998, di una bellissima retrospettiva: l’allestimento ha il carattere di una grande e complessa installazione che si snoda negli ambienti della citroniera come una partitura (tra le opere esposte, Partitura per otto tempi). Nella metafora musicale si delineano le relazioni tra elementi e materiali tanto eterogenei che conquistano ciascuno il proprio posto e raggiungono l’armonia tra salti e sincopi.
Oltre alla mostra di Weimar, ricordiamo le retrospettive alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Bologna, con in catalogo uno scritto di Castagnoli e un dialogo con l'artista di Mario Bertoni (1992), alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento, a cura di Danilo Eccher, e nei Kunstverein di Francoforte e San Gallo, a cura di Peter Weiermair, Petra Kirchberg, Roland Wäspe (1993); a Siena,Scommessa è il titolo della mostra del 1997, accompagnata da installazioni perfettamente integrate nell’area urbana (Panatenaiche).
Con La mano aperta della pittura, dove i ferri si attorcigliano attorno alle tele e afferrano i gessi e le pietre descrivendo ampie volute, si inaugurano il decennio successivo e la retrospettiva curata da Pier Giovanni Castagnoli e Helmut Friedel per la GAM di Torino (negli spazi della Promotrice di Belle Arti) e la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco (2001). Nel 2005, un'altra retrospettiva è presentata al CAMeC di La Spezia e alla Kunsthalle di Göppingen da Bruno Corà e Werner Meyer. Gastini tiene inoltre con cadenza regolare mostre personali presso importanti gallerie italiane: alla Galleria dell’Oca di Roma (2005), alla Otto Gallery di Bologna (2006), alla Galleria 2000 & Novecento di Reggio Emilia (2007), alla Galleria Giorgio Persano di Torino (2008), alla Galleria dello Scudo di Verona (2008-09). Non manca nemmeno di cimentarsi nelle installazioni, come nella chiesa di San Giacomo a Treville (2005) e nel bosco di Bossolasco (2008); a Torino, per Luci d’Artista, dal 2009 un tappeto di segni blu realizzati col neon modellato si staglia contro il soffitto della Galleria Subalpina.
Dal 2005, l’artista torna a ragionare soprattutto sullo spazio della singola, grande tela. Così, un cospicuo gruppo di lavori reca un fregio di classica memoria assai composito nella parte alta (fa la sua comparsa anche un materiale caldo e sensibile come la terracotta), mentre nella parte bassa si stende un leggero velo pittorico sui toni del bianco, costellato di tratti finissimi, reminescenza dei lavori degli anni Settanta (Stoicheion, Arché, e poi I tempi delle attese).
Le tele, come già in passato, contrappuntano pieni e vuoti, estremamente leggero contro estremamente pesante, e sembrano, obbedendo a una forza inspiegabile, sostenersi da sé nel vuoto, sorrette da un’atmosfera che Fossati, per altre opere, definì “fantastica” e che ammanta anche l’osservatore. Fra i colori, è ormai preminente il blu, un pigmento blu oltremare distribuito con la spugna, volatile e dal timbro seducente, accostato al nero: insieme, si staccano dall’impasto di bianchi spalmato con le mani e si protendono idealmente verso gli elementi tridimensionali, pure presenti.
Frequente diventa infatti l’impiego dell’alluminio, fuso in calchi, e anche dell’ardesia e del vetro, materiali che nei lavori più recenti sono conficcati di taglio nella tela, al contempo aggettanti e penetranti. La pittura è ovunque nello spazio, ma si fissa nella percezione di un istante sul quadro, immobilizzata da lame di pietra che paiono appena scagliate; si addensa in zone di colore e ombre di materia, e la sospensione aerea di quegli attimi trattenuti è nei titoli inventati dall’artista, sino agli ultimi lavori: Nel volo… sospeso I e II (2010).
Nasce a Pistoia nel 1917.
2004, “Pittura 70 pittura pittura e astrazione analitica”, (Chiavari, Genova / Gallarate, Varese, Fondazione Zappettini / Civica Galleria d’Arte Moderna, 27 marzo - 2 maggio / 10 ottobre - 7 novembre, a cura di Giorgio Bonomi, introduzione di Bruno Corà), catalogo della mostra, Chiavari, Fondazione Zappettini.
2004, Patti, Mattia, Carpita, Veronica, Amadei, Irene, “Arte e cultura a Livorno. 1945-1967”, Livorno, Tip. O. Debatte & F.
2004, Maffei, Giorgio, Caramel, Luciano, Berni Canani, Luciano, “MAC Movimento Arte Concreta. Opera editoriale”, Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard.
2003, "Aste, il Novecento", ‘Arte’, (Milano), n. 354, febbraio, p. 177.
2002, “Konkrete Kunst in Europa nach 1945. Die Sammlung Peter C. Ruppert”, Würzburg, Museum im Kulturspeicher.
2002, Celant, Germano, “Un folle amore. La Collezione Luigi e Peppino Agrati”, Milano, Skira.
2001, Celant, Germano, "Il grado zero dei segni", ‘L’Espresso’, (Milano), a. XLVII, n. 1, 4 gennaio, p. 121.
2001, Accame, Giovanni Maria, “Figure astratte. Esperienze internazionali della pittura aniconica”, Roma, Campisano Editore.
2000, “Premio del Golfo 1949-1965. Sedici anni di pittura e di critica in Italia. II. Le mostre spezzine 1953-1965”, (La Spezia, Palazzina delle Arti e Castello di San Giorgio, 15 luglio - 17 settembre, a cura di Marzia Ratti), catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale.
2000, Quintavalle, Arturo Carlo, “Carte italiane. Opere su carta dal 1950 al 2000 della Collezione ‘Carta Si’", Milano, Servizi Interbancari.
2000, Gualdoni, Flaminio, “Arte in Italia 1943-1999”, Milano, Neri Pozza.
1998, “Piero Dorazio. Gli Anni Sessanta”, (Milano, P.A.C. Padiglione d’Arte Contemporanea, 15 ottobre - 31 dicembre, a cura di Nathalie Vernizzi), catalogo della mostra.
1996, Giorgio, Verzotti, "Mario Nigro", ‘Artforum International’, (New York), n. 3, novembre.
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1996, Panzera, Mauro, "Un percorso", ‘Flash Art’, (Milano), a. XXIX, n. 196, febbraio - marzo, pp. 66-70.
1996, Piccoli, Roberta Cloe, “Una Straordinaria Avventura Premio Lissone: 1946/1967 critica cronaca documenti”, Lissone, Comune di Lissone.
1995, Piccoli, Roberta Cloe, “Civica Galleria d’Arte Contemporanea di Lissone”, Lissone, Comune di Lissone.
1995, Poli, Francesco, “Le nuove tendenze dell’arte”, Torino, Rosemberg & Sellier.
1994-95, “Fabroniopera. Luciano Fabro”, (Pistoia, Palazzo Fabroni, 17 dicembre - 11 febbraio, a cura di Bruno Corà), catalogo della mostra, Milano, Charta.
1994, Caramel, Luciano, “Arte in Italia 1945-1960”, Milano, Vita e Pensiero.
1994, Vernizzi, Nathalie, “Razionalismo lirico. Ricerca sulla pittura astratta in Italia”, Milano, All’insegna del pesce d’oro di Vanni Scheiwiller.
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1993, "Il dolore resta in via Palestro", ‘Il Giornale’, (Milano), 1 agosto.
1993, Biondani, Paolo, "Boato-bis all’alba, crolla il PAC", ‘Il Giornale’, (Milano), 29 luglio, p. 36.
1993, Grasso, Sebastiano, "Sotto le macerie del Padiglione d’arte contemporanea i quadri di Nigro", ‘Corriere della Sera”, (Milano), 28 luglio.
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1992, Michelucci, Mario, "Mario Nigro, pennello e colori", ‘La Nazione’, (Livorno), 10 settembre.
1991, Panzera, Mauro, "Mario Nigro. Nel corso del tempo", ‘Titolo’, (Perugia), a. II, n. 6, autunno, pp. 40-41.
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1978, Fossati, Paolo, "Dipingere è il mio mestiere", ‘Data’, (Milano), n. 30, gennaio - febbraio, pp. 20-21.
1978, Nigro, Mario, "Un pensiero su De Chirico", ‘Bollettino Galleria Lorenzelli”, (Milano), n. 10.
1978, Nigro, Mario, "Lettera di M. Nigro", ‘Bollettino Galleria Lorenzelli’, (Milano), n. 9.
1977, Nigro, Mario, "Metafisica del colore", in ‘Mario Nigro’, (Milano, Galleria Lorenzelli, novembre), catalogo della mostra, Milano, Galleria Lorenzelli, pp. 5-7.
1977, Nigro, Mario, "Intervista con Bruno Lorenzelli jr.", in ‘Mario Nigro’, (Milano, Galleria Lorenzelli, novembre), catalogo della mostra, Milano, Galleria Lorenzelli, pp. 2-4.
1975, Anfossi, Paola e Luca, "Mario Nigro monumento al design", ‘Casa Vogue’, (Milano), n. 50, ottobre, p. 176.
1975, Palazzoli, Daniela, ‘D’Ars Agency’, (Milano), a. XVI, n. 73-74, pp. 104-107.
1974, "A Mario Nigro con amore", ‘Gala International’, (Milano), a. XI, n. 69, dicembre.
1973, Trini, Tommaso, "Mario Nigro", ‘Data’, (Milano), a. III, n. 10, inverno, copertina e pp. 50-55.
1973, Nigro, Mario, "Mario Nigro", ‘Flash Art’, (Milano), n. 40, marzo - maggio, pp. 22-23.
1973, Misler, Nicoletta, “La via italiana al realismo. La politica culturale artistica del P.C.I. dal 1944 al 1956”, Milano, Feltrinelli.
1972, ‘Esso rivista’, (Roma), a. XXIV, n. 6, novembre - dicembre.
1972, Vincitorio, Francesco, "Bochum. Mario Nigro", ‘NAC’, (Milano), n. 3, marzo, pp. 36-37.
1970, "Una domanda a Mario Nigro", ‘Gala’, (Milano), n. 41, aprile, p. 42.
1970, Lonzi, Carla, Nigro, Mario, "L’arte diventa arte...", ‘Lem/Humandesign’, (Milano), a. I, n. 1, febbraio - marzo.
1970, Fossati, Paolo, “Catalogo Bolaffi d’arte moderna 1970: la vita artistica italiana nelle stagioni 1967/1968 e 1968/1969”, Milano, Giulio Bolaffi Editore.
1969, Isgrò, Emilio, "La conquista dello spazio", ‘Oggi illustrato’, (Milano), a. 68, n. 9, 22 gennaio, pp. 77-79.
1969, Lonzi, Carla, “Autoritratto”, Bari, De Donato.
1968, Fossati, Paolo, "Mario Nigro", ‘Le arti’, (Milano), n. 5, maggio, pp. 81-82.
1968, Fossati, Paolo, Lonzi, Carla, “Mario Nigro”, Milano, Vanni Scheiwiller, All’insegna del pesce d’oro.
1967, Fossati, Paolo, "Segno di Nigro", ‘Gala’, (Milano), a. IV, n. 26, ottobre - novembre.
1967, Martigli, Walter, "Lo spazio totale di Mario Nigro", ‘Gala’, (Milano), a. IV, n. 26, ottobre - novembre.
1967, Bernardi, Luigi, "Lettera da Livorno", ‘Le arti’, (Milano), aprile.
1967, Anderson, Wayne, Ballo, Guido, Marchiori, Giuseppe, “L’arte moderna. Vol. XIII. L’arte contemporanea II: ricerche sulla percezione e sulla comunicazione”, Milano, Fabbri Editori.
1966, Calvesi, Maurizio, ‘Le due avanguardie’, Milano, Lerici Editori.
1965, Frangi, Reale F., "Incontri d’arte. M. Nigro", ‘Linea intima’, (Milano), n. 3.
1964, Dorfles, Gillo, "Intervista a Mario Nigro", ‘Marcatré’, (Genova), giugno.
1964, "The new morality", ‘La rivista del 2000’, a. IV, n. 12, estate.
1964, "Autografi. Mario Nigro", ‘D’Ars Agency’, (Milano), a. V, n. 3.
1964, Ballo, Guido, “La linea dell’arte italiana: dal simbolismo alle opere moltiplicate”, Roma, Edizioni Mediterranee.
1962, D., A., "Mario Nigro", ‘D’Ars Agency’, (Milano), n. 3, 15 luglio - 15 settembre, pp. 26-27.
1962, Alfieri, Bruno, "Mario Nigro, un pittore da riscoprire", ‘Metro’, (Venezia), n. 6, giugno.
1961, Dorfles, Gillo, “Ultime tendenze nell’arte d’oggi. Dall’Informale al Postmoderno”, Milano, Feltrinelli.
1959, Landi, M., "Storia della pittura labronica: la fioritura degli astrattisti e il filone tradizionale", ‘Il Giornale del Mattino’, (Firenze), 7 ottobre, p. 4.
1959, Landi, M., "La rinascita del dopoguerra e l’Eaismo", ‘Il Giornale del Mattino’, (Firenze), 3 ottobre, p. 4.
1959, Landi, M., "Storia della pittura labronica: fu Beppe Guizzi a iniziare la frattura dal ‘modulo’ tradizionale", ‘Il Giornale del Mattino’, (Firenze), settembre, p. 4.
1958, Nigro, Mario, "Il mio contenuto", in ‘Annuario del M.A.C. ’, (Milano).
1958, "Mario Nigro", ‘Art Actuel International’, (Lausanne), n. 5.
1958, “M.A.C. Espace, documenti d’arte oggi”, (Milano).
1957, Sauvage, Tristan (Arturo Schwarz), “Pittura italiana del dopoguerra 1947-1955”, Milano, Schwarz.
1957, Seuphor, Michel, “Dictionnaire de la peinture abstraite”, Paris, Fernand Hazan.
1955-56, “MAC Espace, documenti d’arte oggi”, (Milano).
1955, Nigro, Mario, “Introduzione”, in ‘94a Mostra dell’Art Club. Rassegna di artisti romani’, (Livorno, Casa della Cultura, dal 16 novembre, a cura di Mario Nigro), catalogo della mostra, Livorno, Municipio di Livorno.
1953, Nigro, Mario, “Lettera a Gianni Monnet”, in “Pitture di Mario Nigro”, (Milano, Studio B24, 7-22 maggio), catalogo della mostra, Milano, “Bollettino Arte Concreta 14”.
1953, "Abbonati di ‘Numero’", ‘Numero’, (Firenze), a. V, n. 3, maggio - giugno, p. 29.
1952, "Prossima costituzione di una sezione dell’Art Club", ‘Il Tirreno’, (Livorno), 14 gennaio, p. 4.
1952, Dorfles, Gillo, ‘Art d’aujourd’hui’, (Paris), a. 3, n. 2, gennaio.
1951, "Quarant’anni d’arte astratta in Italia", ‘Spazio’, (Roma), a. II, n. 4, gennaio - febbraio, pp. 50-51.
1951, ‘Réalités Nouvelles’, (Paris), n. 5, p. 30.
Nasce a Pistoia nel 1917.
Nel 1949 tiene la sua prima personale alla Libreria Salto di Milano. Con il ciclo dei "Ritmi continui simultanei" e quello dei "Pannelli a scacchi" l'artista supera i canoni del Concretismo.
Il lavoro di questi anni trova un immediato consenso internazionale, testimoniato dall'invito ai saloni parigini di Réalités Nouvelles del 1951 e del 1952. Nel 1951 Gillo Dorfles presenta una sua mostra personale alla Libreria Salto a Milano.
Sono databili alla fine del 1952 le prime opere appartenenti al ciclo "Spazio totale", che espone alla Galleria del Fiore, dove vi sarà la nascita del gruppo M.A.C./Espace, fusione tra il M.A.C. italiano e il gruppo francese Espace. Nel 1957 viene invitato da Michel Seuphor alla Galleria Creuze di Parigi per una grande rassegna dedicata a "50 ans d'Art Abstrait".
Nel 1958 si trasferisce a Milano per dedicarsi solo alla pittura; del 1959 sono infatti le tre personali di Losanna, alla Galleria Kasper, a Venezia alla Galleria del Cavallino e a Milano alla Galleria Annunciata.
Tra il 1965 e il 1975, dopo aver realizzato, nei primi anni Sessanta, contemporaneamente, una rimeditazione del ciclo dello "Spazio totale" e la serie dei "Collages vibratili", Nigro approda a realizzazioni di scala ambientale, presentate anche alla Biennale di Venezia del 1968, dove è invitato con una sala personale al Padiglione Italiano.
Nella seconda metà degli anni Sessanta avvia le proiezioni prospettiche progressive minimali del nuovo ciclo, denominato "Tempo totale", poi "Strutture fisse con licenza cromatica".
A partire dalla metà degli anni Settanta iniziano le sue indagini su quelle che definisce le "Concezioni elementari geometriche della metafisica del colore", che presenterà alla Biennale di Venezia del 1978 con l'opera in dieci elementi "Ettore e Andromaca".
Nel 1979, in occasione di una grande mostra personale al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano, realizza sulle pareti dello spazio espositivo una sequenza di graffiti legati all'analisi posizionale della sezione aurea. Iniziano così le sue ricerche sull'"Analisi della linea", che nel 1980 assumono la forma drammatica del "Terremoto" e nel 1982 l'artista presenta alla Biennale di Venezia con l'opera "Emarginazione". L'anno successivo, la linea interrotta viene sensibilizzata attraverso la sua metamorfosi in sequenza di punti, dando vita ai cicli successivi dell'"Orizzonte" e delle "Orme". Nel 1984 il Comune di Pistoia gli dedica una grande mostra antologica, mentre nella seconda metà del decennio, nelle serie dei "Ritratti" e dei "Dipinti satanici", si ripresenta nel suo lavoro una espressività sempre più accesa, costantemente in relazione con una visione scientifica tutt'altro che narrativa o descrittiva, esplicitata in direzione più rarefatta nei cicli dei primi anni Novanta, le "Meditazioni" e le "Strutture".
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
1949 Prima personale alla Galleria Salto Milano
1951 Libreria Salto, Milano
Galleria La Vigna Nuova, Firenze
1952 Galleria Giraldi, Livorno
1953 Studio B24, Livorno
Galleria 4 Pipe, Torino
Galleria Numero, Firenze
1954 Circolo Casa della Cultura, Livorno
1955 Galleria Numero, Firenze
1959 Galleria del Cavallino, Venezia
Galleria Kasper, Losanna
Carlo Grossetti ( Salone ), Milano
1961 Galleria Kasper, Losanna
1962 Galleria Numero, Milano
1965 Casa della Cultura, Livorno (antologica)
1966 Galleria Rizzato-Withwort (Inga-Pin), Milano
Galleria La Polena, Genova
Galleria Notizie, Torino
Galerie Suzanne Bollag, Zurigo
1968 XXXIV Biennale di Venezia
1969 Galleria Notizie, Torino
1970 Galleria dell'Ariete, Milano
1971 Galleria Sincron, Broscia
Westfalischer Kunstverein, Mùnster
Zentrum fùr aktuelle Kunst, Aachen
1972 Galerie M. Bochum
Galerie Loher, Francoforte
Galleria Peccolo, Livorno
Galleria Toselli, Milano
Galleria La Polena, Genova
1973 Studio Carioni, Milano
Galleria Barozzi, Venezia
Galerie Meier, Ginevra
1974 Galleria Mariborough, Roma
Galleria La Nuova Città, Brescia
Galleria Peccolo, Livorno
1975 Galleria dell'Ariete, Milano
1977 Galleria Lorenzelli, Milano
Galleria Martano, Torino
Galleria Seno, Milano
1978 Galleria Editalia, Roma
Galleria Milano, Milano
1979 Studio Carlo Grossetti, Milano
Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano (antologica)
1980 Galleria Plurima, Udine
1981 Galleria Toselli, Milano
Studio Dabbeni, Lugano
Studio La Torre, Pistola
1982 Studio Carlo Grossetti, Milano
Nuovo Spazio Metropolitano, Milano (installazione)
1983 Studio Carlo Grossetti, Milano
Galleria Loehr, Francoforte
1984 Convento di San Domenico, Pistola (antologica)
Casa del Machiavelli, S. Andrea in Percussiva (antologica di disegni)
1985 Circolo Culturale Immagini Koh-l-Noor, Milano
Galleria II Sole, Bolzano
Galleria Plurima, Udine
1986 Galleria L'Isola, Roma
Studio Toselli, Milano
Galleria Chisel, Genova
Galleria Spazia, Bologna
Studio Carlo Grossetti, Milano
1987 Studio Artra, Milano
1988 Galleria dei Banchi Nuovi, Roma
Galleria Carini, Firenze
Studio Artra, Milano
Commenda del Castello di Volpaia, Volpaia
1989 Galleria Massimo Minini, Broscia
Palazzo Municipale, Morterone
1990 Galleria risola, Roma
Attualissima, Progetto Firenze
1991 Galleria Cardi, Milano
1993 Galleria Traghetto, Venezia
Studio Carlo Grossetti, Milano
Carlo Grossetti (Arte & Altro), Milano
1993 Galleria Cardi, Milano
Galleria Care Of, Cinisello Balsamo
1994 Wilhelm Hack Museum, Ludwigshafen (antologica)
1994 - 2005 ... in progress
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
1950 Sala delle Stagioni, Pisa (collettiva di artisti toscani)
1951 Arte Astratta e Concreta in Italia, Valle Giulia, Roma, Nizza, Monaco. Concretisti Italiani, Galleria Bompiani, Milano. VI Salone Réalités Nouvelles, Parigi. Materie Plastiche in Forme Concrete, Saletta dell' Elicottero, Milano.
1952 Gruppo Arte Concreta MAC, Milano, Graz, Innsbruck, Vienna, San Paolo, Valparaiso, Santiago. Mostra di pittori concretisti di Milano e Torino,
Galleria Gissi, Torino.
1955 Rassegna Art Club, Ala Napoleonica, Venezia. Rassegna Internazionale all'aperto, La Cava, Firenze. MAC-Espace, esperimenti di sintesi delle arti,
Galleria del Fiore, Milano.
1957 Cinquant'anni di pittura astratta nel mondo, Gallerie Creuze, Parigi. MAC-Espace: Arte Concreta, Galleria Schettini, Milano.
1958 Premio Internazionale di Arte Astratta, Galleria Kasper, Losanna.
1959 Graphik der Gegenwart, Salisburgo.
1960 Nouvelle école europenne, Anversa.
1961 Rassegna internazionale dell'incisiome, Bruxelles. Nouvelle école europenne, Losanna, Premio Morgans Paint, Rimini, Lubiana, Zagabria, Belgrado.
1963 Mostra nazionale del Fiorino, Firenze. Premio Modigliani, Livorno.
1964 XXXII Biennale di Venezia. Premio Avezzano: Strutture di visione, Avezzano.
1965 X Premio Termoli. IX Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
1967 La nuova tendenza: arte programmata, Palazzo del Comune, Modena. Museo sperimentale d'arte contemporanea, Torino. Museo sperimentale d'arte contemporanea, Firenze. Oggi, Carlo Grossetti ( Salone ), Milano.
1968 XXXIV Biennale di Venezia (sala personale).
1971 Italienische Kunst Heute, Akademie der bildende Kunste, Vienna.
1972 Milano 70-70: un secolo d'arte, Museo Poldi Pezzoli, Milano. Arte concreta in Italia, Westfalischer Kunstverein, Mùnster. X Quadriennale d'Arte, Roma.
1974 Geplante Malerei, Westfalischer Kunstverein, Mùnster.
1975 Cinque vie dell'astrattismo: Dorazio, Nigro, Sadun, Tancredi, Twombly, Galleria Editalia, Roma. Empirica: L'arte tra addizione e sottrazione, Museo di Castelvecchio, Verona e Musei Comunali, Rimini. Pittura italiana oggi, Galleria Templon, Parigi e Galleria Espace, Montreal.
1976 Burri, Fontana, Dorazio, Nigro, Galleria II Milione, Milano. Dorazio, Fontana, Nigro, Galleria Martano, Torino. Colore: Omaggio a Dorazio e Nigro, Premio Lega, Modigliana, Forlì.
1978 XXXIX Biennale di Venezia, Dalla natura all'arte, dall'arte alla natura.
1979 Sistina Società per Arte, Arte Fiera, Bologna.
1981 Critica e Arte, Valle Giulia, Roma.
1982 Critica e Arte, Chicago, Marshall Field's, Registrazione di Frequenze, Bologna. XLI Biennale di Venezia, Padiglione italiano
Generazione anni 10, Rassegna del MAC, Rieti. Nove Artisti Italiani, Campi Bisenzio, Rassegna d'Arte Contemporanea: arte astratta,
Torre Pollice. L'enigma geometrico, Studio Carlo Grossetti, Milano. Angelico Geometrico, Ardesie, Bergamo.
1983 Dorazio, Nigro, Pomodoro, Studio Dabbeni, Lugano. II Grande Disegno, Fiesole, Firenze. Der Europaische Graphik, Baden Baden. Continuità: Gastini, Nigro, Galleria Plurima, Udine.
1984 Rassegna del MAC, Movimento Arte Concreta, Gallarate.
1985 De Naria, Merz, Nigro, Paladino, Galleria Toselli, Milano. Astratto? Carlo Grossetti (Arte & Altro), Milano.
1986 XLII Biennale di Venezia. Una ragione inquieta, Morterone.
1987 L'enigma dell'origine: undici sculture Lobi. Castellani, Dadamaino, Nigro, Opalka, Studio Carlo Grossetti, Milano. Rassegna: Astratta, Verona.
1988 Ragione e Trasgressione, ex-convento di San Rocco, Carpi. Idea del mare, Galleria Comunale d'Arte Moderna, Forte dei Marmi. II museo degli artisti, Morterone.
1989 A proposito di pittura: Aricò, Gastini, igro, Studio Carlo Grossetti, Milano.
1992 Pittura a Milano, 1954-1990, Palazzo della Permanente, Milano.
1993 XLV Biennale di Venezia (Omaggio a Carla Lonzi)
1993 - 2005 ... in progress